“Il Tav è un ecocidio, contribuisce a distruggere a distruggere il pianeta”. È questo il messaggio che il popolo No Tav lancia al governo italiano durante il corteo che si è svolto questo pomeriggio, domenica 8 dicembre, in Val Susa. Qui, circondate dalle montagne innevate, migliaia di persone sono tornate a marciare per ribadire il no all’alta velocità. “Le emissioni di Co2 generate dalla costruzione del Tav non sarebbero recuperabili nemmeno alla fine di questo secolo” raccontano gli attivisti che definiscono l’atteggiamento del governo “alla Ponzio Pilato”. Ad aprire il corteo che si snoda sui luoghi simbolo della resistenza No Tav ci sono i ragazzi di Fridays for Future: “Il governo italiano da un lato esalta le nostre manifestazioni, ma dall’altro promuove le grandi opere come il Tav e il Tap”. Dopo cinque chilometri di cammino, il corteo arriva a Venaus dove nel 2005 sarebbe dovuto sorgere il cantiere Tav poi bloccato dalla popolazione locale: “Oggi ribadiamo la nostra promessa: c’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre”