Una lite, forse per un paio di pantaloncini, finita con un accoltellamento. È successo intorno alle 23 di domenica, fuori dallo stadio Dall’Ara di Bologna, dove si è giocato il posticipo di Serie A tra i rossoblu e il Milan.
Due tifosi rossoneri, secondo le prime ricostruzioni, hanno iniziato a discutere dopo che, al termine del match vinto dai ragazzi di Pioli per 3 a 2, i giocatori sono andati sotto la curva ospite e hanno lanciato maglie e pantaloncini ai sostenitori accorsi in Emilia per sostenere la squadra. I due hanno entrambi tentato di accaparrarsi un paio di pantaloncini, arrivando fino alla lite. È nella fase di deflusso dallo stadio, però, che questa è sfociata in una rissa, con uno dei due che ha estratto un coltello colpendo l’altro all’addome.
L’uomo ferito è stato portato in pronto soccorso all’Ospedale Maggiore in gravi condizioni, in Codice 2-3, dove è stato operato nella notte, mentre l’autore del gesto è stato fermato dalle forze dell’ordine. La vittima non è in pericolo di vita e le sue condizioni sono stabili. Intanto, la Digos ha fermato il 34enne accusato dell’accoltellamento, rilasciandolo poi con una denuncia a piede libero per lesioni, e ha avviato delle indagini per chiarire la dinamica dei fatti. Prima del match non era stato registrato alcun episodio di violenza.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, però, tra i due tifosi c’erano già stati attriti che risalivano alla trasferta del 1 dicembre a Parma. In quella circostanza il gruppo “Nervi tesi”, di cui fa parte la vittima, e tifosi rossoneri arrivati da Mantova, ai quali è legato l’assalitore, si sono scontrati a causa del posizionamento dei vari gruppi ultrà su un bus navetta che conduceva i supporter allo stadio. I mantovani non avrebbero rispettato le disposizioni e a quel punto sarebbe nata la lite. In quell’occasione il ragazzo denunciato per l’accoltellamento sarebbe stato picchiato dai rivali.