Spesso le case di riposo per anziani vengono vissuti come “un male necessario un luogo triste, di sofferenza, di morte. Un luogo da evitare. E invece noi partiamo da un concetto: ristabilire l’ordine naturale delle cose: prima viene la persona, poi tutto il resto”. Giorgio Pavan è il direttore dell’Israa (Istituti per servizi di ricovero e assistenza agli anziani), ente che ha reso i suoi ospiti malati di Alzheimer protagonisti di una mostra itinerante a Treviso, che l’anno prossimo arriverà anche in altre città italiane. Si chiama ‘Ogni vita è un capolavoro’ e mette al centro la storia dell’arte come non era mai stata raccontata: 33 opere, 41 anziani in posa, 60 volontari coinvolti, 5 secoli attraversati.
L’idea della mostra nasce nel 2017, anno della prima edizione dell’Alzheimer Fest a Gavirate, in provincia di Varese. L’intenzione è quella di diffondere una nuova cultura dell’invecchiamento, “restituire il tratto di umanità che è proprio di ogni persona, anche quando questa versa in una condizione di bisogno”. L’esito del progetto è un mix di bellezza e dignità: parte dai capolavori dell’arte pittorica, a cui l’umanità riconosce un valore assoluto, “reinterpretati” dai residenti della struttura.
La casa di riposo Menegazzi si è trasformata in un set fotografico, con attrezzature, tende, luci e pannelli. I ritratti sono stati completati tra giugno e agosto 2018, con una sessione settimanale di due ore guidata da due fotografi professionisti, Bruno De Martin e Roberto Volpin. Si è scatenata una vera e propria caccia al tesoro tra gli armadi dei residenti, degli operatori coinvolti, dei professionisti, dei tirocinanti: qualcuno ha offerto un pareo azzurro, qualcuno un ombrellino di pizzo, una collana, una camicia da notte. Per gli abiti di scena è stata poi contattata una compagnia teatrale che ha portato piume, maniche a sbuffo, cappelli, spade e vestiti d’altri tempi. Nei Duchi di Urbino (di Piero della Francesca) ad esempio l’acconciatura è stata realizzata usando una conchiglia con una spugna per la doccia, lana pigna e nastro. Il cappello di lui è invece stato creato da zero, a partire da una sagoma di cartone ricoperta da velluto rosso. Il Doge (di Giovanni Bellini) indossa una collana fatta a mano con le nocciole. Per Bacco (di Caravaggio) sono stati raccolti fiori freschi con la rugiada del mattino. “Realizzare questo progetto insieme a tutta l’equipe è stata un’esperienza straordinaria – raccontano i due fotografi – che ci ha permesso di vivere emozioni forti. E che ci ha commosso”.
Da Modigliani a Van Gogh, da Klimt a Matisse, passando per Caravaggio e Botticelli: gli anziani coinvolti hanno dimostrato entusiasmo, hanno studiato e interpretato con impegno le opere, si sono concentrati nel loro camerino, si son seduti sulla sedia da regista col proprio nome, si sono emozionati all’applauso finale ad ogni sessione. Per ognuno dei 33 ritratti l’obiettivo è “entrare in contatto con persone e non anziani malati, ognuno con la sua storia, successi e sconfitte”, spiega Pavan. A guardare i risultai, “è come se il passare del tempo avesse realmente invecchiato la persona originariamente originariamente raffigurata”.
Gli attori sono stati scelti in base a caratteristiche fisiche, tratti espressivi, storie di vita, all’indole e alle attitudini che rispecchiavano quelle dei protagonisti delle opere originali, in modo da poterle poi interpretare al meglio. Di volta in volta, alla fine di ogni seduta, si è creato un momento di confronto tra autori, fotografi e attori, suscitando entusiasmo (ma anche senso critico): “Come se la richiesta di interpretazione li facesse specchiare nell’opera, facendo misurare loro i punti di forza e di debolezza”. Nei quadri ci sono anziani affetti da demenza: alcuni sono autonomi, altri si spostano in carrozzina. Qualcuno ha il morbo di Parkinson, molti sono malati di Alzheimer: “Se non riuscirete a distinguere le loro malattie – conclude Pavan – ecco, allora avremo raggiunto il nostro obiettivo”.
Società
Treviso, anziani malati di Alzheimer diventano capolavori dell’arte: “Per restituire umanità a chi ha bisogno”
1 /12 Veermer – La lattaia
La mostra ‘Ogni vita è un capolavoro’ è stata ideata dell'Israa (Istituti per servizi di ricovero e assistenza agli anziani) per "ristabilire l’ordine naturale delle cose: prima viene la persona, poi tutto il resto”. E così gli ospiti delle strutture si trasformano nei quadri di Vermeer e di Piero della Francesca
Spesso le case di riposo per anziani vengono vissuti come “un male necessario un luogo triste, di sofferenza, di morte. Un luogo da evitare. E invece noi partiamo da un concetto: ristabilire l’ordine naturale delle cose: prima viene la persona, poi tutto il resto”. Giorgio Pavan è il direttore dell’Israa (Istituti per servizi di ricovero e assistenza agli anziani), ente che ha reso i suoi ospiti malati di Alzheimer protagonisti di una mostra itinerante a Treviso, che l’anno prossimo arriverà anche in altre città italiane. Si chiama ‘Ogni vita è un capolavoro’ e mette al centro la storia dell’arte come non era mai stata raccontata: 33 opere, 41 anziani in posa, 60 volontari coinvolti, 5 secoli attraversati.
L’idea della mostra nasce nel 2017, anno della prima edizione dell’Alzheimer Fest a Gavirate, in provincia di Varese. L’intenzione è quella di diffondere una nuova cultura dell’invecchiamento, “restituire il tratto di umanità che è proprio di ogni persona, anche quando questa versa in una condizione di bisogno”. L’esito del progetto è un mix di bellezza e dignità: parte dai capolavori dell’arte pittorica, a cui l’umanità riconosce un valore assoluto, “reinterpretati” dai residenti della struttura.
La casa di riposo Menegazzi si è trasformata in un set fotografico, con attrezzature, tende, luci e pannelli. I ritratti sono stati completati tra giugno e agosto 2018, con una sessione settimanale di due ore guidata da due fotografi professionisti, Bruno De Martin e Roberto Volpin. Si è scatenata una vera e propria caccia al tesoro tra gli armadi dei residenti, degli operatori coinvolti, dei professionisti, dei tirocinanti: qualcuno ha offerto un pareo azzurro, qualcuno un ombrellino di pizzo, una collana, una camicia da notte. Per gli abiti di scena è stata poi contattata una compagnia teatrale che ha portato piume, maniche a sbuffo, cappelli, spade e vestiti d’altri tempi. Nei Duchi di Urbino (di Piero della Francesca) ad esempio l’acconciatura è stata realizzata usando una conchiglia con una spugna per la doccia, lana pigna e nastro. Il cappello di lui è invece stato creato da zero, a partire da una sagoma di cartone ricoperta da velluto rosso. Il Doge (di Giovanni Bellini) indossa una collana fatta a mano con le nocciole. Per Bacco (di Caravaggio) sono stati raccolti fiori freschi con la rugiada del mattino. “Realizzare questo progetto insieme a tutta l’equipe è stata un’esperienza straordinaria – raccontano i due fotografi – che ci ha permesso di vivere emozioni forti. E che ci ha commosso”.
Da Modigliani a Van Gogh, da Klimt a Matisse, passando per Caravaggio e Botticelli: gli anziani coinvolti hanno dimostrato entusiasmo, hanno studiato e interpretato con impegno le opere, si sono concentrati nel loro camerino, si son seduti sulla sedia da regista col proprio nome, si sono emozionati all’applauso finale ad ogni sessione. Per ognuno dei 33 ritratti l’obiettivo è “entrare in contatto con persone e non anziani malati, ognuno con la sua storia, successi e sconfitte”, spiega Pavan. A guardare i risultai, “è come se il passare del tempo avesse realmente invecchiato la persona originariamente originariamente raffigurata”.
Gli attori sono stati scelti in base a caratteristiche fisiche, tratti espressivi, storie di vita, all’indole e alle attitudini che rispecchiavano quelle dei protagonisti delle opere originali, in modo da poterle poi interpretare al meglio. Di volta in volta, alla fine di ogni seduta, si è creato un momento di confronto tra autori, fotografi e attori, suscitando entusiasmo (ma anche senso critico): “Come se la richiesta di interpretazione li facesse specchiare nell’opera, facendo misurare loro i punti di forza e di debolezza”. Nei quadri ci sono anziani affetti da demenza: alcuni sono autonomi, altri si spostano in carrozzina. Qualcuno ha il morbo di Parkinson, molti sono malati di Alzheimer: “Se non riuscirete a distinguere le loro malattie – conclude Pavan – ecco, allora avremo raggiunto il nostro obiettivo”.
Articolo Precedente
Depressione, solo chi conosce il male oscuro sa quanto conti il sostegno clinico
Articolo Successivo
Papa Francesco conclude un anno difficile. E coi suoi collaboratori la frattura è insanabile
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Morte di Ramy Elgaml, ecco i video e gli audio dell’inseguimento con l’auto dei Carabinieri: ‘Sono caduti? Bene’. Nelle immagini l’impatto
Politica
La trattativa di Meloni con Musk per Starlink? I primi contatti furono con Draghi (dopo lo sgarbo francese). L’intervista | “Ora non bisogna più perdere tempo”
Mondo
Trump:”Alla Nato 5% del Pil”. E non esclude la forza contro Panama e Groenlandia. “Hamas? Se non libera gli ostaggi scateniamo l’inferno”
Roma, 7 gen. (Adnkronos) - C’è la data del debutto stagionale indoor di Marcell Jacobs: l’oro di Tokyo esordirà nei 60 metri il 2 febbraio a Boston in occasione del New Balance Indoor Grand Prix. Sarà subito un big match: l’azzurro delle Fiamme Oro incontrerà il campione olimpico dei 100 metri di Parigi Noah Lyles.
L’annuncio è arrivato nella serata italiana: per Jacobs si tratterà di un ritorno sui 60 metri a distanza di quasi due anni dalla medaglia d’argento conquistata agli Europei indoor di Istanbul 2023 alle spalle dell’altro azzurro Samuele Ceccarelli. In questa specialità, Jacobs è stato campione del mondo a Belgrado nel 2022 con il record europeo di 6.41 dopo aver vinto l’oro nella stagione precedente agli Euroindoor di Torun 2021. Per l’atleta allenato da Rana Reider in Florida è il primo confronto diretto con Lyles sui 60 dopo tre sfide sui 100 metri, tutte terminate in favore dello statunitense: Parigi in Diamond League nel 2023, semifinale dei Mondiali di Budapest 2023, finale delle Olimpiadi di Parigi 2024. Il primato personale di Lyles sulla distanza risale alla scorsa stagione: 6.43 ad Albuquerque.
Roma, 7 gen. (Adnkronos) - "Fra una tanto propagandata ed inutile 'zona rossa' e l’altra, ora il governo Meloni e il ministro Piantedosi permettono un altro tipo di zona: la 'zona nera' fatta di neofascisti con la loro squallida ed inaccettabile simbologia, certi di essere impuniti. Una vergogna per il nostro Paese, un’onta per questo governo". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs sulla manifestazione ad Acca Larentia.
Roma, 7 gen. (Adnkronos) - Riunione del gruppo Pd Camera con la segretaria Elly Schlein. All'ordine del giorno dell'assemblea un punto sulla ripresa dei lavori parlamentari e sulla riforma della giustizia, con la separazione delle carriere, che sarà all'esame dell'aula.
Militello (Catania), 7 gen. (Adnkronos) - "Conservare i territori nella loro genuina consistenza è una opera preziosa di carattere nazionale, ma non si può fare se vengono impoverite, indebolite o addirittura abbandonate comunità delle aree interne montane". E' la denuncia del Capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo intervento a Militello Val di Catania. "Vi sono gli strumenti moderni che consentono ormai di rispondere a questa esigenza - prosegue Mattarella - Il digitale consente di annullare le distanze, l'isolamento di un tempo, delle campagne, delle montagne, ma occorre procedere velocemente in queste direzione. Occorre accogliere, quindi, l'invito che arriva oggi da Militello di tenere conto di quanto sia elemento nazionale rilevante la sorte delle aree interne montane e delle isole minori. Quindi, da Militello parte una esortazione, una condivisione di opinioni che non è solo nell'interesse di questa città ma di tutti i comuni del nostro paese, grandi e piccoli, di pianura, di montagna, di aree interne, che avvertono quanto il vincolo nazionale sia essenziale, importante per ciascuno di loro e quanto sia indispensabile garantire nei territori servizi adeguati, collegamenti adeguati, e per tutti i cittadini e le cittadine".
Militello (Catania), 7 gen. (Adnkronos) - "Nel nostro paese, nel nostro Bel paese tante città, come Militello Val di Catania, tante aree interne o montane sono protagoniste della storia". Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella intervenendo a Militello Val di Catania. "Le aree interne, montane, delle piccole isole coprono il 60 per cento del nostro territorio, ci vivono 13 milioni di nostri concittadini - dice - Le aree interne, montane,sono per il nostro paese una ricchezza non solo storica, di memoria, conservano una immensa ricchezza di patrimonio artistico e culturale.Che fa parte essenziale, protagonista dell'attrazione che il nostro paese esercita nel mondo per la sua cultura, la sua arte, la sua storia, il suo modello di vita. Sono aree che richiedono, quindi, un intervento costante". "E' vero, come sanno bene i sindaci, vi è un problema che riguarda le comunicazioni, una quantità di servizi che vanno garantiti nell'interesse del'intero paese, non solo delle comunità interne", aggiunge.
Militello (Catania), 7 gen. (Adnkronos) - "Le nostre comunità soffrono il ridimensionamento dei servizi che riguardano la sanità, la scuola, i trasporti. Bisogna fermare questo processo, occorre combattere la dispersione scolastica e il rischio di isolamento. Spesso vedono i propri figli partire per studiare, lavorare, affermarsi in luoghi lontani, ritornare nelle feste comandate e avere un cuore sanguinante perché le radici sono forti e fa male andare via". E' la denuncia del sindaco di Miltello in Val di Catania, Giovanni Burtone, intervenendo al Palazzetto dello sport alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "L'inverno demografico- dice- si sta trasformando in glaciazione e non e' solo con la monetizzazione che si può affrontare. Serve una visione, serve convogliare nuove energie per tornare a dare speranza a questi luoghi. Ecco perché la visita della massima carica della nostra Repubblica, del garante della Costituzione e di quei diritti fondamentali che sono codificati nella prima parte della Carta, assume carattere di evento straordinario. In un mondo globalizzato e sempre connesso in cui purtroppo gli echi delle guerre ci ricordano che la natura umana ha limiti che ci fanno ricadere sempre negli stessi errori e che ci preoccupano per il futuro. La richiesta di pace non e' velleitaria ma la consapevolezza che il più lungo periodo di pace che questo continente ha conosciuto non e' una conquista perenne ma quotidiana".
Roma, 7 gen. (Adnkronos) - “Sono testimone, prima da sindaco e ora da deputato europeo, del lavoro che Elisabetta Belloni ha sempre svolto nella sua vita professionale, forte della sua esperienza in campo diplomatico e internazionale. Le sue dimissioni rappresentano una perdita importante per le Istituzioni democratiche della Repubblica italiana. A lei va il mio grazie più sincero per l'alto servizio che ha reso al nostro Paese, da ultimo nel suo delicato ruolo al vertice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Mi auguro che continuerà a ricoprire ruoli strategici e importanti nell'interesse dell'Italia e dell’Europa”. Lo dichiara l’europarlamentare Pd Dario Nardella.