Durante la Drone Racing League, la competizione internazionale di corsa per droni, il pilotaggio umano ha dimostrato di essere ancora superiore rispetto a quello basato su intelligenza artificiale.
I droni a pilotaggio umano hanno ancora una marcia in più rispetto a quelli controllati totalmente dall’intelligenza artificiale. La conferma arriva dalla Drone Racing League, la competizione internazionale che dal 2016 è diventata punto di riferimento per i professionisti.
I piloti sono normalmente umani ma nell’ultima edizione ha partecipato anche il modello con AI del Team MAVLab dei Paesi Bassi. Venerdì scorso nella finale di Austin (Texas), Gabriel “Gab707” Kocher ha sconfitto agevolmente l’avversario “autonomo” facendo percorrere al suo drone nella metà del tempo il tracciato fatto di curve e ostacoli. Da rilevare che il pilotaggio avviene grazie a comandi a distanza e un display che offre una visione in prima persona di quel che avviene; le velocità massime raggiungono circa i 270 km/h.
“Il 2023 è la nostra scommessa”, ha dichiarato Ryan Gury, Chief Technology Officer di DRL che si occupa del design dei droni da competizione, in un’intervista di inizio anno. Insomma, la prospettiva è che tra qualche anno sarà l’intelligenza artificiale a vincere.
Il quadricottero olandese – che sembra più un rapace che un classico drone – integra la tecnologia Artificial Intelligence Robotic Racing (AIRR) basata su processori Nvidia Xavier e quattro videocamere integrate con funzioni stereoscopiche. Si tratta davvero di un velivolo da corsa: basti pensare che dispone di una potenza di calcolo 20 volte superiore rispetto a un comune smartphone e può volare con una singola carica solo 2/3 minuti. Sebbene sia uscito sconfitto dalla competizione ha comunque raggiunto grandi risultati e infatti Lockheed Martin ha premiato l’innovazione del mezzo con 1 milione di dollari.
“Le corse di droni si collocano su una linea sfocata tra digitale e reale, il che lo rende il terreno di prova perfetto per accelerare l’innovazione dell’IA e accelerare la sfida testa a testa rispetto alle prestazioni umane”, ha aggiunto Nicholas Horbaczewski, AD e fondatore di DRL. “Credo che vedrete un aumento degli sport robotici e un più diffuso impiego di droni autonomi, rivoluzionando più settori, dalla gestione delle emergenze, al monitoraggio aereo della mobilità fino alla consegna di pacchetti urbani.”