La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha chiesto di essere giudicata con il rito abbreviato nel procedimento per i fatti di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017 per cui due persone sono morte e oltre 1500 sono rimaste ferite. L’occasione è stata oggi la ripresa dell’udienza preliminare a Palazzo di Giustizia. Stessa richiesta è stata presentata da da altri imputati fra cui l’ex questore Angelo Sanna. In questo filone – separato da quello dei rapinatori – agli imputati vengono contestati il disastro, lesioni e omicidio colposo. Quella sera la folla iniziò a spingere, dopo che fu spruzzato uno spray urticante, sfondò le barriere. Le indagini portarono all’individuazione
Alla prima cittadina in una delle ultime udienze il pm Vincenzo Pacileo aveva aggiunto una nuova contestazione ovvero un’autorizzazione concessa senza avere acquisito il parere della Commissione di vigilanza. Secondo l’accusa avrebbe dovuto “annullare o interrompere” la serata per ragioni di sicurezza. Discorso analogo per il suo capo di gabinetto di allora, Paolo Giordana. Altre circostanze sono addebitate all’ex questore Angelo Sanna, a due funzionari di polizia, a un dirigente comunale, a un componente della Commissione. Lo scorso maggio i giovani che spruzzarono lo spray creando il panico nella piazza sono stati condannati a 10 anni.
“Con questa scelta è mia intenzione contribuire a favorire una più rapida conclusione del processo e la conseguente definizione delle responsabilità in sede giudiziaria – dice Appendino – Naturalmente sono convinta che qualunque sia l’esito in tribunale nulla potrà lenire il dolore di chi ha perso una persona cara e, per tutta la nostra comunità cittadina, niente riuscirà a cancellare definitivamente il ricordo di quella tragedia. Tuttavia, per rispetto a coloro che sono state le vittime di quanto accaduto in piazza e, allo stesso modo, per rispetto a chi quella sera e nei giorni che l’hanno preceduta ha svolto compiti e ha avuto responsabilità nell’organizzazione di quell’evento, ritengo importante – aggiunge – che il giudizio sulle responsabilità per me, che rivesto un ruolo pubblico, arrivi il prima possibile”