Si tratta dei parlamentari Urraro, Grassi e Lucidi. Al momento alle minacce e voci di corridoio non sono seguiti i fatti ma, secondo quanto apprende l'Adnkronos, proprio Grasso e Urraro hanno partecipato a una cena con un gruppo di senatori leghisti. Il primo a lanciare l'allarme era stato Di Nicola su Facebook: "Spettacolo penoso"
Mentre il Parlamento discuteva di fondo salva-Stati, nei corridoi i pontieri M5s erano al lavoro per evitare di perdere pezzi per strada. Se alla fine sono stati solo quattro a votare contro la risoluzione della maggioranza a Palazzo Madama e due astenuti alla Camera, i malumori dentro il gruppo sono molto forti. I nomi di chi sta valutando di lasciare il gruppo sono tre: Umberto Grassi, che già due settimane fa aveva detto di essere pronto ad andarsene; Stefano Lucidi che in diretta su La7 nel pomeriggio ha proprio attaccato i suoi accusandoli di “non lasciare spazio di fare politica”; infine Francesco Urarro che, come gli altri due, in Aula ha dichiarato il suo dissenso con la linea ufficiale del Movimento. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, proprio Grasso e Urraro hanno partecipato a una cena con un gruppo di senatori leghisti in un ristorante a pochi passi da Palazzo Madama. Tra i presenti, Simone Pillon e l’ex ministro Erika Stefani. Discorso a parte per Gianluigi Paragone, anche lui tra i voti contro, ma ha specificato che la sua mossa “non è prodromica all’uscita dal gruppo”.
Nessuno dei tre indiziati per il momento è passato dalle parole ai fatti. Ma la situazione è molto tesa. Il ministro degli Esteri e capo politico Luigi Di Maio, intervenendo da Tirana, ha attaccato: “Matteo Salvini ha deciso di aprire il mercato delle vacche. Mi auguro che a questo mercato non partecipi nessuno. E’ evidente che dalla Lega stiamo vedendo quello che provava a fare Berlusconi ai tempi di De Gregorio ora non so con quale modalità ma è evidente che c’è un mercato delle vacche che la Lega sta portando avanti”. E si è quindi augurato: “Se ci dovessero essere degli estremi le autorità giudiziarie possano verificare il tutto”. Il leader del Carroccio ha ripreso l’accusa durante lo stesso intervento in Senato: “Qualche giornalista parla di mercato delle vacche. Nel programma elettorale del M5s si legge testualmente, e io condivido, che ‘il M5s si impegnerà allo smantellamento del Mes’. Io non ho cambiato idea, viva la coerenza“.
Il primo a commentare e a dare l’allarme era stato il senatore M5s Primo Di Nicola. “Lo spettacolo dei parlamentari che cambiano casacca“, ha scritto su Facebook, “solo per assicurarsi un seggio lo avevo sempre vissuto dall’esterno, raccontandolo come giornalista. Penoso, semplicemente. Dall’interno è ancora peggio, perché si ascoltano dai diretti interessati motivazioni persino più avvilenti. E già, perché in diversi stanno per fare il grande salto: la Lega sembra avere stretto i tempi delle operazioni d’ingaggio, con i voltagabbana che si sfilano mancando anche i voti di fiducia in vista del tradimento finale del mandato a suo tempo ricevuto nei rispettivi collegi elettorali. L’obiettivo è far cadere il governo, con le promesse di seggi che corrono all’antico mercato delle vacche. Cambiano le facce dei protagonisti, ma lo spettacolo, ahimè, è sempre lo stesso“.