Bagarre a Dimartedì (La7) sul caso dell’articolo di Libero dedicato a Nilde Iotti, stavolta tra più protagonisti: oltre al direttore responsabile del quotidiano, Pietro Senaldi, nell’acceso dibattito intervengono anche l’editorialista de La Repubblica, Concita De Gregorio, la giornalista di Radio Rai Ilaria Sotis e il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti.
Quest’ultimo difende il pezzo di Libero, tacciando i critici di mancanza di ironia. E aggiunge: “Era una recensione di una fiction, nella quale la signora Iotti andava a letto col segretario del Partito Comunista. Peraltro, le donne romagnole sono famose nel mondo per la loro esuberanza, celebrata anche da Fellini e da Guccini“.

De Gregorio mette le mani tra i capelli: “Non ci credo. Non penso che tu ti riferisca a quella esuberanza lì”.
“Sì, parlo proprio di quella esuberanza”, ribadisce Sallusti.
“Vabbè, ma io non penso che dobbiamo parlare di questo – insorge la giornalista – La cosa triste e grave è che non si capisca il peso di questo sconcio, perché questa è una cosa sconcia. Allora, vi pongo queste domande: come fate a sapere che Nilde Iotti fosse brava a letto? Chi ve lo ha detto? Cosa vuol dire ‘essere bravi a letto’? Magari poi, se me lo dite voi, ve lo dico anche io. E infine vorrei sapere se essere bravi a letto sia una caratteristica che serve in politica“.

Interviene anche Ilaria Sotis, che respinge il marchio ‘ironico’ affibbiato all’articolo di Giorgio Carbone e viene scimmiottata da Senaldi, tra le risate di Sallusti. Sotis non raccoglie la provocazione e continua: “Nessuno ha chiesto scusa. E la gente romagnola è indignata per quell’articolo. Inoltre, non è la prima volta che Libero fa cose di questo genere. Ci ricordiamo tutti il titolo “La patata bollente” su Virginia Raggi“.
Era un grande titolo giornalistico condannato politicamente in maniera sbagliata“, si difende Senaldi.
Sotis cita anche il titolo pubblicato ieri da Libero sulla premier finlandese. E Senaldi, contraddicendo la tesi esposta nella discussione con Elsa Fornero, afferma: “Io non ne posso più dei santini su Nilde Iotti. Dal mio punto di vista, Nilde Iotti era una stalinista, e quindi per me politicamente era il male assoluto“.

La polemica riprende quando De Gregorio definisce ‘allucinante’ la frase pronunciata poc’anzi da Senaldi nel suo vis-à-vis con Elsa Fornero e menziona la polemica sul film di Checco Zalone.
E Senaldi ribatte: “Io sono stato molto fortunato nella mia vita per aver incontrato quelle uniche due o tre donne non sessuofobe“.

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