Nel 2014 il video divenne virale: una secchiata d'acqua addosso e una donazione a favore della ricerca della Sla. Ad inventare il “gioco” è stato il campione di baseball che ha combattuto sino all'ultimo contro la malattia
Commozione e dispiacere per Pete Frates, il giocatore di baseball che ha combattuto fino all’ultimo contro la Sla – la malattia neurodegenerativa: sclerosi laterale amiotrofica – ma non ce l’ha fatta e si è spento a soli 34 anni. Frates è stato l’ideatore dell’Ice Bucket Challenge, ossia la secchiata di ghiaccio addosso, che è diventato virale nel 2014. Sostanzialmente con una secchiata di acqua fredda con del ghiaccio, si voleva sensibilizzare le persone a fare altrettanto e donando per la ricerca contro la Sla. Un risultato eccezionale con 220 milioni di dollari, raccolti in tutto il mondo. Al “gioco” virale e benefico hanno partecipato diverse personalità del mondo della politica (tra cui il presidente Usa Trump) e dello spettacolo.
“Ai piani alti c’è un disegno per me – aveva dichiarato Frates al The Salem News nel 2012 – ho accettato questa situazione mentalmente. Ci sono persone là fuori che non hanno il mio sistema di supporto o i miei vantaggi e voglio aiutarle”. Il giocatore nel 2011 è stato colpito al polso da un tiro, ma la guarigione risultava essere lentissima. Così dopo diversi controlli incrociati gli è stata diagnosticata la Sla nel 2012. Frates ha cercato di sensibilizzare da subito sul tema, spendendosi in prima persona per la raccolta fondi per la ricerca, fino all’ultimo giorno della sua vita.