Una città deserta e isolata per almeno 7 ore, sperando che tutto fili liscio. Apparirà così Brindisi dalle 5 di domenica, quando inizierà l’evacuazione di 53.998 abitanti su 87mila per permettere di disinnescare in sicurezza un ordigno bellico ritrovato nelle scorse settimane durante gli scavi per l’ampliamento di un cinema multisala nel quartiere Bozzano. Si tratta di una delle più grandi evacuazioni mai effettuate in Italia in tempo di pace.
I 40 chili di tritolo e la spoletta danneggiata
Così hanno deciso il prefetto Umberto Guidato e il sindaco Riccardo Rossi sulla base della relazione tecnica degli artificieri del 1° Reggimento Genio guastatori di Foggia, intervenuti il 2 novembre quando un’escavatrice impegnata nei lavori per la costruzione di nuove sale del cinema ha accidentalmente toccato e danneggiato la spoletta d’innesco dell’ordigno MK V SAP di fabbricazione inglese, sganciata dalla Royal Air Force sulla città durante la Seconda guerra mondiale. A distanza di 78 anni la bomba – 226,80 chili di peso e caricata con 40,87 kg di tritolo – ha mantenuto il suo potenziale esplosivo e il danneggiamento della spoletta rende delicata la situazione.
Una città fantasma: via anche i detenuti
Da qui il maxi-esodo che riguarderà un raggio 1.617 metri e un piano verticale di 1,2 chilometri. Conseguenza: 54mila persone – circa il 60 per cento della popolazione – dovranno lasciare le loro case, carcere e due cliniche svuotate, aeroporto chiuso e traffico aereo interdetto, interruzione di quello ferroviario, superstrada Bari-Lecce chiusa, divieto di ormeggio nel porto, 41 varchi d’accesso al capoluogo chiusi, le sculture bronzee custodite nel museo archeologico Ribezzo ‘trasferite’ a Lecce dalla Soprintendenza. Risultato: una città fantasma, fino a quando gli artificieri avranno disinnescato l’ordigno con un robot telecomandato ed effettuato il trasporto in una cava vicino alla città, dove verrà fatta brillare il giorno successivo. A quel punto suoneranno le sirene e i 54mila sfollati potranno rientrare a casa. Se non ci saranno ritardi, dovrebbe avvenire tra le 14 e le 15.
Tutti fuori dalle case entro le 8 di domenica
Tutto inizierà alle 5 del mattino, quando chi vive nella zona rossa, ovvero nel raggio di 500 metri dalla bomba, dovrà lasciare la propria abitazione, chiudere il gas, spalancare le finestre, abbassare le tapparelle e rimuovere i propri veicoli dalla strada. Entro le 8 si prevede di aver terminato l’evacuazione nel raggio di 1.617 metri, dalla quale saranno esentati solo gli anziani con patologie gravi e muniti di certificato Asl che permetterà loro di restare in casa insieme a un parente. Da quel momento inizierà il lavoro degli artificieri, mentre saranno già aperte – e affollate – le 14 aree di accoglienza allestite nelle scuole fuori dalla zona ritenuta a rischio in caso di esplosione accidentale durante le operazioni di disinnesco. In tanti hanno deciso di lasciare Brindisi già nella serata di sabato: pienone nelle strutture alberghiere, nei bed and breakfast e nei ristoranti della vicina Mesagne e di Lecce, nonché nei campeggi e nei villaggi turistici della costa che hanno deciso di creare dei pacchetti week end ad hoc. I centri commerciali fuori dal perimetro da evacuare apriranno già alle 7 e lo Zoosafari di Fasano ha previsto biglietti scontati per i residenti a Brindisi.
I numeri per garantire la sicurezza
In città è previsto l’arrivo di circa 400 volontari della Protezione civile per fornire assistenza ai brindisini costretti a lasciare le proprie abitazioni, nonché 1000 agenti di polizia e altre forze dell’ordine, sia per gestire l’evacuazione che per pattugliare le strade ed evitare reati predatori nelle abitazioni. Motivo per cui il territorio sarà anche sorvolato da un drone Predator dell’Aeronautica militare e da altri 5 droni dei Vigili del fuoco che trasmetteranno in diretta le immagini alla sala operativa della Polizia municipale, dove è stato allestito il Centro operativo comunale per gestire la giornata.
Le polemiche
L’operazione ha provocato non poche polemiche da quando è stato reso noto l’imponente numero di persone coinvolte. La contestazione principale è legata a una presunta “eccessiva cautela” alla quale il sindaco Rossi ha risposto di essersi attenuto alle misure che i militari del 1° Reggimento Genio guastatori di Foggia ritengono quelle in grado di garantire il disinnesco in piena sicurezza. Un fiume di invettive, a volte venate di ‘complottismo’, sui social network contro il maxi-esodo forzato che ha portato un gruppo di ragazzi a creare una pagina Facebook satirica, “Mio cugino l’artificiere”, nella quale vengono raccolti i commenti più strampalati e una serie di meme. Per provare a stemperare la tensione in attesa di domenica.