Ora Boris Johnson spinge sull’acceleratore. L’iter per la ratifica parlamentare a Westminster della legge sull’uscita del Regno Unito dall’Ue (il Withdrawal Agreement Bill), che include l’accordo di divorzio raggiunto dal primo ministro conservatore con Bruxelles, sarà riavviato venerdì 20 dicembre. “Prevediamo di cominciare il processo prima di Natale e lo faremo nel rispetto della Costituzione”, di concerto con il presidente della Camera dei Comuni, che dev’essere eletto martedì, ha dichiarato un portavoce di Downing Street nel consueto briefing con la stampa. “Presenteremo un testo che garantisca che la Brexit sia attuata entro la fine di gennaio. Rifletterà gli accordi presi con l’Ue sul nostro ritiro”, ha aggiunto. L’approvazione finale, scontata dati i nuovi rapporti di forza alla Camera bassa, è poi prevista entro la scadenza del 31 gennaio 2020.
Secondo indiscrezioni raccolte dal Telegraph, la legge è stata riscritta rispetto alla precedente formulazione e non conterrà più le concessioni fatte in precedenza alle opposizioni e all’ala moderata dei Conservatori. Formalmente, il governo chiederà solamente martedì allo speaker dei Comuni di inserire la legge nell’ordine dei lavori ma dopo il trionfo Tory alle elezioni generali di giovedì scorso e con un partito ricompattato dietro l’obiettivo della Brexit, Johnson conta di vedere la legge approvata in prima lettura entro la fine della settimana.