A dicembre l’immagine del governo giallorosso torna a migliorare. Ancora i giudizi positivi non arrivano alla maggioranza degli intervistati, ma nelle ultime due settimane l’esecutivo ha recuperato 4 punti di gradimento, toccando quota 45 (40% di valutazioni positive, 48% negative). Spicca soprattutto il gradimento per il premier Giuseppe Conte, cresciuto a 49 punti (44% di giudizi positivi e 45% negativi): Matteo Salvini insegue a 13 punti di distanza. Sono i dati che emergono dal sondaggio realizzato da Ipsos per la Presidenza del consiglio dei ministri. Il servizio di rilevazione dell’opinione pubblica ha anche misurato il grado di apprezzamento degli italiani per le misure che il governo sta portando avanti, in particolare con la manovra. Tra i temi di attualità, il più popolare è la lotta all’evasione fiscale: il 68% degli intervistati ritiene giusto che lo Stato combatta questi fenomeni e il 64% condivide l’idea di aumentare le pene per gli evasori.
INTENZIONI DI VOTO E LEADER – Secondo Ipsos, l’andamento degli indicatori segnala una leggera ripresa della maggioranza e viceversa una battuta d’arresto nella crescita di consensi per l’opposizione. Partendo dalle intenzioni di voto, la Lega (30,6%) arretra di oltre un punto rispetto a fine novembre, mentre il Partito democratico si avvicina al 19% (18,7%, +0,5) e il Movimento 5 stelle recupera più di un punto, riavvicinandosi notevolmente al compagno di governo (18%, +1,3). Fratelli d’Italia sale ancora all’11%, così come Forza Italia torna a riavvicinarsi al 7%. Arretra invece di oltre un punto Italia Viva (4,2%, -1,3), allontanandosi dal picco raggiunto nelle scorse settimane. D’altronde Matteo Renzi è anche il leader meno gradito con appena 14 punti. A 19 c’è Silvio Berlusconi, poi Luigi Di Maio con 22 punti: il capo politico Cinquestelle però è in crescita, così come Nicola Zingaretti che è davanti a lui di 4 punti. Giorgia Meloni torna dietro a Salvini (35 contro 36 punti), ma come detto il premier Conte è ancora più alto tra i gradimenti, a quota 49.
IL GOVERNO – La capacità del governo di rispettare il proprio programma riceve il disco verde di 39 intervistati su 100. L’indice relativo alla capacità del Governo di rispettare il proprio programma sale invece di quattro punti (45), mentre resta più stabile e basso l’indice relativo alla coesione percepita tra le forze di maggioranza (29, +1). I consensi verso l’azione dell’esecutivo, spiega Ipsos, “salgono in queste due settimane soprattutto tra i ceti professionalizzati (imprenditori, dirigenti, liberi professionisti), tra commercianti, artigiani e lavoratori autonomi, tra i disoccupati, tra quanti risiedono nelle regioni del sud e nelle isole e più in generale tra quanti si informano prevalentemente tramite i quotidiani o tramite i social-media”.
LA MANOVRA – Invece è chi si informa prevalentemente tramite tv o radio a pensare che questa sia “la manovra delle tasse”. Una quota di intervistati comunque leggermente minoritaria (34%), rispetto a chi pensa che sia “la manovra che riesce ad evitare l’aumento dell’Iva e aumenta le risorse a disposizione dei cittadini” (37%). Riguardo alla legge di bilancio in generale, l’opinione pubblica si divide per il momento tra un 41% di valutazioni positive ed un 45% negative (molto positive per il 12%, molto negative per il 22%). Resta prevalente l’aspettativa di un aumento della pressione fiscale il prossimo anno (41%), mentre cala al 6% la quota di coloro che si aspettano una riduzione delle proprie tasse (erano il 12% un mese fa), torna a crescere l’idea che il proprio carico fiscale resterà immutato (36% oggi, rispetto al 32% di un mese fa).
Tra i driver più negativi della manovra, spiega Ipsos, “oltre alla sensazione di un aumento generale delle tasse, specie delle ‘micro-tasse’, vi sono la plastic tax, la limitatezza degli interventi di sostegno alle fasce deboli, il ritocco alle accise sui carburanti e l’assenza di aiuti alle micro-imprese e alle partite Iva. Tra i driver più positivi si registrano il riconoscimento dell’importanza di aver bloccato l’aumento dell’Iva e lo sforzo, per quanto ancora limitato, di riduzione del cuneo fiscale“. Quanto al tema della lotta all’evasione fiscale, la stragrande maggioranza degli intervistati si dice d’accordo. Anche se, ricorda Ipsos, “gli italiani mantengono in buona parte un atteggiamento ambiguo: implacabili con la cosiddetta ‘grande evasione’ e auto-indulgenti riguardo alla ‘piccola evasione’, molto diffusa in larghi strati della popolazione”.
L’ECONOMIA – Sono infine il 20% degli intervistati (+5% rispetto al dato del mese scorso) coloro che ritengono che l’Italia stia andando nella giusta direzione. Sono infatti solo il 27% quelli che dichiarano di aver percepito segnali di ripresa economica del Paese. Sono pochi anche i giudizi positivi sulla situazione economica in generale (14%), con un 26% di giudizi “molto negativi” ed un 52% di valutazioni “abbastanza negative”. Se guardando al futuro dell’Italia, i pessimisti rimangono superiore agli ottimisti, la situazione si equilibra quando la previsione è sul futuro personale.