Google Maps ha raggiunto un nuovo record: le auto impiegate per scatti e rilevazioni hanno percorso più di 16 milioni di km.
Google ha svelato che la qualità di Google Maps, il servizio cartografico e di navigazione che copre praticamente tutto il mondo, si deve anche alla percorrenza raggiunta dalle sue auto. Le cosiddette “Google car”, che impiegano telecamere, GPS, LIDAR e FLIR, hanno percorso più di 10 milioni di miglia (circa 16 milioni di km) per la raccolta delle immagini; una distanza pari a 400 volte il giro della Terra.
Insomma, mettendo a fattore comune l’attività delle auto, Street View e Google Earth, oggi la piattaforma può vantare 36 milioni di miglia quadrate di immagini satellitari ad alta definizione, che coprono oltre il 98% dell’intera popolazione nonché l’esatta ubicazione di edifici e strade.
Raccogliere immagini però non è un compito da poco. “Può richiedere da alcuni giorni a settimane e richiede una flotta di auto Street View, ognuna dotata di nove telecamere che catturano immagini ad alta definizione da ogni punto di vista possibile”, spiega Google in un suo post ufficiale. “Queste telecamere sono atermiche, il che significa che sono progettate per gestire temperature estreme senza cambiare messa a fuoco in modo da poter funzionare in una vasta gamma di ambienti – dalla Death Valley durante il picco dell’estate alle montagne innevate del Nepal in inverno. Ogni auto Street View include un proprio centro di elaborazione fotografica e sensori lidar che utilizzano raggi laser per misurare con precisione la distanza”.
Senza contare il trekker di Street View, lo zaino che raccoglie immagini da luoghi in cui non è possibile guidare. Sono stati trasportati da barche, pecore , cammelli e persino truppe di ricognizione per raccogliere foto di alta qualità da più angolazioni, spesso in alcuni dei luoghi più difficili da mappare in tutto il mondo. “Solo nel 2019, le immagini di Street View della community di Google Maps ci hanno aiutato ad assegnare indirizzi a quasi sette milioni di edifici in luoghi precedentemente sotto-rappresentati come Armenia, Bermuda, Libano, Myanmar, Tonga, Zanzibar e Zimbabwe”, aggiunge Google.
Uno degli aspetti più affascinati riguarda la rielaborazione delle foto raccolte. Viene infatti impiegata una tecnica chiamata fotogrammetria per allineare e unire un singolo set di immagini. Queste immagini mostrano dettagli di fondamentale importanza su un’area: strade, segnavia, edifici e fiumi, insieme alla distanza precisa tra ciascuno di questi oggetti. Tutte queste informazioni vengono raccolte senza mai dover mettere piede nella posizione stessa.