Cinquanta milioni di sgravi al 100% per chi assume lavoratori ex Ilva, anche eventuali esuberi che dovessero maturare nel negoziato con ArcelorMittal gennaio 2020. Un nuovo Sito di interesse nazionale che comprenda anche l’area di Statte e un nuovo commissario per la bonifica e screening gratuiti, esenti anche dal ticket, per la diagnosi precoce di malattie legate all’inquinamento. Sono tre degli interventi principali presenti nella bozza del decreto Taranto, composto da 21 articoli, che l’Ansa ha visionato.
Il decreto con il pacchetto di misure del ‘Cantiere Taranto’ prevede anche la “riconversione produttiva” della città e misure ‘curiose’ come un fondo per la valorizzazione delle bande e delle orchestre della città nonché la protezione dei cetacei. Per supportare le tradizioni del territorio danneggiate dalle crisi siderurgica potrebbe anche arrivare un finanziamento ad hoc. Il testo è ancora in fase di valutazione tecnica e politica, e non è detto che il varo del decreto arrivi già questa settimana, anche se l’intento del governo era quello di approvarlo prima di Natale.
Per gestire il problema degli esuberi, a partire dai lavoratori che già sono rimasti in carico alla gestione commissariale dell’ex Ilva, si stanno studiando diverse ipotesi, compresa quella di incentivare, con un bonus, chi dovesse accettare un nuovo lavoro lontano da Taranto e quella di rafforzare gli incentivi per i lavoratori a usufruire dell’assegno di ricollocazione. Prevista anche la rivalsa dell’Iva per le imprese creditrici nei confronti dell’amministrazione straordinaria.
Spuntano anche risorse (5 milioni in 2 anni) per aiutare il comune di Taranto nella demolizione delle strutture abusive della Città vecchia e di destinare al Comune la quota dell’Imu sui capannoni di competenza statale. Nella bozza compare la creazione di un Polo universitario per la sostenibilità ambientale e per la prevenzione delle malattie sul lavoro, con un finanziamento di 9 milioni l’anno per tre anni.
Si valuta anche la proroga dell’Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale fino al 2022, nella quale sono confluiti circa 530 lavoratori in esubero delle imprese per la movimentazione dei container. L’esecutivo punta quindi ad accelerare il completamento delle infrastrutture nelle Zone economiche speciali che hanno subito rallentamenti per problemi di autorizzazioni o sequestri. Si guarda anche alla green mobility, con un piano per la “mobilità dolce” da realizzare lungo linee ferroviarie dismesse.