Instagram d’ora in poi etichetterà i contenuti considerati falsi o parzialmente falsi, riducendone la diffusione sulla piattaforma. “Vogliamo che ti fidi di ciò che vedi su Instagram. La disinformazione basata su foto e video è sempre più una sfida nel nostro settore e qualcosa su cui i nostri team si sono concentrati ad affrontare”, ha spiegato il colosso social in un post ufficiale.
Il lavoro di sviluppo è iniziato lo scorso maggio in collaborazione con specialisti verificatori (fact-checker) indipendenti. In pratica si parla di identificare, analizzare ed etichettare informazioni false sfruttando le segnalazioni della community, la tecnologia e ovviamente l’approfondimento.

Una volta individuati i post fasulli, Instagram si occuperà di rimuoverli dalle pagine di ricerca e quelle dedicate agli “hashtag”. Inoltre è prevista la possibilità per gli utenti di “decidere meglio da sole cosa leggere, fidarsi e condividere”. L’etichetta di fatto rappresenta un segnale di allerta che comparirà nel flusso di pubblicazione, nel profilo, nelle storie e nei messaggi diretti.
“Usiamo la tecnologia di corrispondenza delle immagini per trovare ulteriori esempi di questo contenuto e applicare l’etichetta, contribuendo a ridurre la diffusione della disinformazione”, ha aggiunto il team. “Inoltre, se qualcosa viene valutato come falso o parzialmente falso su Facebook, a partire da oggi etichettiamo automaticamente i contenuti identici se pubblicati su Instagram (e viceversa)”.
Nel rispetto delle esigenze di trasparenza ogni etichetta disporrà di un collegamento al verificatore con riferimenti a fonti autorevoli che consentiranno di comprendere i motivi di ogni azione.
Tecnologia
Instagram contrasta la disinformazione con un nuovo sistema di fact-checking
Instagram sta implementando un sistema di etichettatura dei contenuti per contrastare il fenomeno della disinformazione.
Instagram d’ora in poi etichetterà i contenuti considerati falsi o parzialmente falsi, riducendone la diffusione sulla piattaforma. “Vogliamo che ti fidi di ciò che vedi su Instagram. La disinformazione basata su foto e video è sempre più una sfida nel nostro settore e qualcosa su cui i nostri team si sono concentrati ad affrontare”, ha spiegato il colosso social in un post ufficiale.
Il lavoro di sviluppo è iniziato lo scorso maggio in collaborazione con specialisti verificatori (fact-checker) indipendenti. In pratica si parla di identificare, analizzare ed etichettare informazioni false sfruttando le segnalazioni della community, la tecnologia e ovviamente l’approfondimento.
Una volta individuati i post fasulli, Instagram si occuperà di rimuoverli dalle pagine di ricerca e quelle dedicate agli “hashtag”. Inoltre è prevista la possibilità per gli utenti di “decidere meglio da sole cosa leggere, fidarsi e condividere”. L’etichetta di fatto rappresenta un segnale di allerta che comparirà nel flusso di pubblicazione, nel profilo, nelle storie e nei messaggi diretti.
“Usiamo la tecnologia di corrispondenza delle immagini per trovare ulteriori esempi di questo contenuto e applicare l’etichetta, contribuendo a ridurre la diffusione della disinformazione”, ha aggiunto il team. “Inoltre, se qualcosa viene valutato come falso o parzialmente falso su Facebook, a partire da oggi etichettiamo automaticamente i contenuti identici se pubblicati su Instagram (e viceversa)”.
Nel rispetto delle esigenze di trasparenza ogni etichetta disporrà di un collegamento al verificatore con riferimenti a fonti autorevoli che consentiranno di comprendere i motivi di ogni azione.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".