Se vuoi incontralo devi immergerti nel ventre della Sanità, dove dopo aver lasciato Korogocho, la baraccopoli più grande di Nairobi, ha scelto di vivere. Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, da qui segue e partecipa agli eventi di questo Paese e del mondo. Quando le Sardine sono scese in piazza a Napoli c’era anche lui così come c’era lo scorso 27 settembre alle manifestazioni del Fridays for Future.
Padre Alex ci troviamo di fronte ad un risveglio dei giovani?
“Sì per la prima volta li vedo scendere in piazza: erano vent’anni che non scendevano per le strade. È la prima volta che la generazione del web ha capito che non basta la Rete. Sono solito dire che più connessi di così non siamo mai stati ma allo stesso tempo più disconnessi di così non siamo mai stati. I giovani hanno cominciato a capire l’importanza di fare massa, di esserci insieme. Siamo di fronte ad un grosso passaggio: rompere con l’incantesimo del web è fondamentale. Non solo. Per la prima volta i giovani stanno prendendo seriamente la dimensione politica proprio nel momento in cui la politica va nel modo peggiore. Tutti questi movimenti dovrebbero convergere non verso i partiti ma verso movimenti popolari. Oggi la società la si cambia dal basso”
È da Genova che non si vedevano i ragazzi in piazza.
“Genova è uno spartiacque. Quel massacro ha rotto un grande movimento popolare che stava nascendo. È stato politicamente voluto. C’è stata una iattura dovuta alla disillusione della politica. I giovani sono entrati in un altro mondo, quello del web. Per la prima volta invece di chattare ora hanno sentito il bisogno di trovarsi, di sentirsi insieme. Mi auguro che nasca anche in Europa un movimento simile. Un grosso movimento di base può togliere fiato all’estrema Destra”
Siamo di fronte ad un’altra narrazione rispetto al populismo?
“Lo scopo fondamentale delle Sardine è stato quello di esprimere un’altra narrativa all’opposto di quella dell’odio che si era instaurata nel nostro Paese. Hanno dato uno scossone alla società italiana che sembrava addormentata. I decreti sicurezza sono una bestemmia giuridica. Le Sardine sono un antidoto prezioso. Ciò che mi meraviglia è che la Chiesa non abbia fatto nulla. Una Chiesa che è così forte in Italia ha mantenuto un silenzio grave. Come può un cardinale come Camillo Ruini dire che si può dialogare con Salvini? Salvini non è la Destra ma l’estrema Destra. Dietro a lui c’è l’estrema Destra mondiale che lo sta appoggiando con un mare di soldi”.
Possono essere un’illusione? Faranno la fine dei girotondini?
“C’è una grossa diversità tra i girotondini e le Sardine: i primi erano fatti da intellettuali mentre le Sardine sono popolari, nascono dal basso. Dentro di loro ci sono credenti e non, c’è gente che vuole una società umana. Ogni esperienza può finire bene o male. Devono stare molto attenti. Hanno davanti una scelta importante: non penso siano tentati di presentarsi alle elezioni. Debbono leggere bene i discorsi di papa Francesco sui movimenti popolari: lì c’è la risposta a quello che loro cercano. Devono diventare un grosso movimento popolare che deve forzare dal basso le scelte e sapersi ricongiungere con altri movimenti per essere massa. È quando un popolo si muove che i Governi cominciano ad ascoltare”.
C’è indifferenza da parte della politica verso di loro o rispetto?
“Non so se sia una scelta di rispetto. È un movimento che mette in discussione anche i partiti. Non credo però che via sia indifferenza. Mi augurerei sempre più che gruppi di Chiesa si aggreghino: quello che sta accadendo è il Vangelo tradotto in maniera laica”.
Qualcuno dice che sono solo un movimento contro Salvini?
“No. Sono a favore di una società più umana. Vediamo se in altri Stati nasce qualcosa di simile. Certo non hanno avuto una situazione stridente come la nostra”
Cambierà l’intenzione di voto grazie alle Sardine?
“Forse in Emilia ma non in Calabria dove il controllo della ‘Ndrangheta è totale. Non bastano le Sardine. La Calabria è un mondo a sé”.