Gli inquirenti erano riusciti a risalire all’identità della donna da una protesi vertebrale individuata durante l’autopsia, affidata al medico legale Cristina Cattaneo, lo stesso del caso di Yara Gambirasio.
Il cadavere di una donna fu ritrovato in una valigia il 4 novembre 2017 ad Alice Castello, nelle campagne in provincia di Vercelli. Ma quel caso è stato archiviato e resterà un mistero. Il gip del tribunale di Vercelli ha accolto la richiesta del pm Francesco Alvino di archiviare la morte di Franca Musso, 54 anni come anticipa sulle pagine locali il quotidiano La Stampa.
La valigia con il corpo in avanzato stato di decomposizione era stata trovata da alcuni cacciatori lombardi impegnati in una battuta nei boschi. Gli inquirenti erano riusciti a risalire all’identità della donna da una protesi vertebrale individuata durante l’autopsia, affidata al medico legale Cristina Cattaneo, lo stesso del caso di Yara Gambirasio. Dalle indagini era emerso che i familiari avevano denunciato la scomparsa nell’ottobre 2016, dopo che per una decina di giorni non avevano avuto più sue notizie. La procura aveva indagato anche un uomo residente nel Vercellese, con il quale la 54enne aveva avuto una frequentazione. Le ipotesi di reato erano omicidio e occultamento di cadavere. Gli esami e accertamenti non hanno portato alcuna prova concreta, e il gip ha archiviato il caso dopo la richiesta della procura, a cui i familiari della donna non si erano opposti.