Se tra i senatori che hanno raccolto le firme per chiedere un referendum confermativo e bloccare la riforma del taglio dei parlamentari è Forza Italia ad avere la maggioranza, non mancano anche in casa Pd i parlamentari a favore del voto referendario. Sono stati sette i senatori dem che si sono aggiunti alla ‘coalizione salva poltrone’: Francesco Verducci, Tatjana Rojc, Francesco Giacobbe e Gianni Pittella (che votarono ‘no’ all’ultimo passaggio in Senato, quando però il Pd era all’opposizione e il Conte 2 ancora un miraggio, ndr), Roberto Rampi e Vincenzo D’Arienzo (che allora erano in missione), e Tommaso Nannicini (allora assente, oggi tra i promotori della raccolta firme). Un tentativo bollato come “un errore” dal deputato dem, oltre che costituzionalista, Stefano Ceccanti: “Che senso ha fare un referendum dal risultato scontato? L’ho detto ad alcuni di loro, hanno sbagliato”. Zingaretti dovrà dire in modo chiaro che la posizione del Pd alle urne sarà quella di confermare la riforma? “Sì, noi abbiamo votato a favore nell’ultimo passaggio e abbiamo ottenuto determinate garanzie sui collegi e sulla rappresentanza con un accordo di maggioranza. Non c’è ragione per cambiare posizione”, ha avvertito Ceccanti. Mentre sul rischio che si possa aprire una corsa al voto anticipato nei prossimi mesi per poter eleggere un prossimo Parlamento con un numero di seggi più ampio a disposizione, così come avvenuto finora, ha aggiunto: “Non vedo automatismi. Certo qualcuno potrà essere tentato, ma di solito chi provoca le urne anticipate, poi perde le elezioni”, ha tagliato corto.
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