Slitta anche il rinnovo dei vertici di Agcom, garante privacy e Anticorruzione. Viene prorogato per il 2020 il "bonus verde"
Raddoppia, nel lavoro preparatorio, la bozza del decreto Milleproroghe che il consiglio dei ministri varerà probabilmente sabato mattina. Il testo passa dalla cinquantina di richieste di slittamento di scadenze a quasi un centinaio di norme che vanno dal rinvio del mercato libero dell’energia al 2022 alla proroga dello stato di emergenza per Genova fino alla revisione dei finanziamenti per la presidenza italiana del G20. Oltre alle misure ordinamentali uscite dalla manovra, spunta anche un pacchetto innovazione, che il ministero aveva già tentato di inserire in legge di Bilancio. Nel provvedimento potrebbe finire anche il rinvio della riforma delle intercettazioni, oggetto del vertice sulla giustizia convocato a Palazzo Chigi.
Nell’ultima bozza è previsto lo slittamento dell’aumento dei pedaggi autostradali che scatta solitamente a gennaio: “l’adeguamento delle tariffe autostradali relative all’anno 2020” viene legato all’aggiornamento dei piani economico-finanziari. I concessionari hanno tempo fino al 30 marzo per presentarli all’Autorità dei trasporti. L’aggiornamento dei piani “è perfezionato entro e non oltre il 30 giugno 2020”, si legge.
I vertici di Agcom, garante Privacy e Anticorruzione restano in carica fino al 31 marzo 2020. Si estendono poi i termini per la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione fino al 31 dicembre del 2021. La misura porta in avanti la scadenza temporale del triennio 2018-2020.
Viene infine prorogato per il 2020 il “bonus verde” che prevede una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute negli interventi di sistemazione di giardini, terrazze e parti comuni di edifici condominiali. La detrazione va ripartita in 10 quote annuali e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a suo abitativo, e quindi la detrazione massima è di 1.800 euro.
Corte dei Conti, Consiglio di Stato e Tar potranno fare nuove assunzioni. Per rafforzare il presidio di legalità a tutela dell’intero sistema di finanza pubblica della Corte dei conti, l’intervento normativo proposto dal governo prevede di incrementare il ruolo organico della magistratura contabile di 25 unità. Viene così rideterminato il numero dell’organico della Corte dei Conti in 636 unità, di cui 532 tra consiglieri, primi referendari e referendari e 100 presidenti di sezione, oltre al presidente, al presidente aggiunto della Corte, nonché al procuratore generale e al procuratore generale aggiunto. Previsto poi un incremento della dotazione organica di 3 presidenti di sezione del Consiglio di Stato, di 2 presidenti di Tar, di 12 consiglieri di Stato e di 18 fra referendari, primi referendari e consiglieri di tribunali amministrativi regionali.