Dura circa venti minuti la prima seduta della giunta per l’Immunità parlamentari del Senato, che il 20 gennaio prossimo si pronuncerà sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, accusato di sequestro di persone per il caso della nave Gregoretti. “Salvini ha quindici giorni per presentare una memoria difensiva o decidere di presentarsi qui in giunta” afferma al termine della seduta il presidente Maurizio Gasparri. Posizioni già chiare quelle di Forza Italia, schierata per il no all’autorizzazione, come dichiara Lucio Malan “perché il caso è analogo alla ‘Diciotti‘”. Su questo dissente Anna Rossomando del Pd: “Analogia solo sull’impianto teorico, poi ogni caso è un caso a sé, e serietà impone che si rilasci dichiarazioni solo dopo aver studiato le carte”. Anche Francesco Bonifazi di Italia Viva non si sbilancia: “Noi dal punto di vista umano e politico Salvini l’abbiamo già giudicato, qui però abbiamo a che fare con un giudizio tecnico-giuridico e l’approfondimento lo faremo nei prossimi giorni”. Chiara la posizione del M5s confermato dalla capogruppo in Giunta, Lucia Elvira Evangelista: “È un caso molto diverso dal caso ‘Diciotti’ perché sembrerebbe non esserci un’azione collegiale governativa nell’interesse preminente nazionale, infatti mancava adempio un consiglio dei Ministri che avesse all’ordine del giorno il caso ‘Gregoretti’, quindi potrebbe anche essere che l’ex ministro dell’Interno Salvini abbia agito con un’azione individuale”. In Giunta siede anche Francesco Urraro, da pochi giorni passato dal M5s alla Lega. “Il mio voto è scontato? Devo approfondire”, ripete più volte il senatore campano
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