La ‘ndrangheta era riuscita a “infiltrare” anche l‘ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Dagli atti dell’inchiesta della Dda di Catanzaro – che ha portato a 330 arresti – emerge che la ‘ndrina Lo Bianco è riuscita nel corso del tempo a far assumere alcuni esponenti della cosca e a esercitare un controllo. Secondo il racconto di un collaboratore di giustizia le assunzioni sarebbero arrivate “grazie alle raccomandazioni del consigliere regionale Nazzareno Salerno” di Forza Italia già indagato nel procedimento Robin Flood. Per gli inquirenti il politico avrebbe ottenuto appoggio elettorale e in cambio la cosca avrebbe piazzato almeno suoi quattro uomini. Secondo il racconto uno degli assunti, sofferente di attacchi di panico, avrebbe avuto le mansioni di ascensorista, e gli altri perlopiù non si sarebbero mai presentati al lavoro. Secondo il pentito però di uomini piazzati all’interno della struttura ospedaliera ce “ne sono molti altri”, tutti assunti “dopo che Salerno ha preso il potere”.

Il controllo sul personale medico e paramedico per visite e certificati – Stando a quanto riporta il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Barbara Saccà, la ‘ndrina aveva una sorta di controllo sul personale medico e paramedico: un potere così certificato dai fatti che “appartenenti alle istituzioni che si sarebbero dovuti rivolgere alla struttura sanitaria per ricevere le relative prestazioni, si rivolgevano al Lo Bianco, per ottenere vantaggi”. Come nel caso “emblematico”, come lo definisce il gip ,di due agenti della sezione di polizia stradale di Vibo Valentia che erano Orazio Lo Bianco, uno degli arrestati, per prenotare una visita medica in una clinica privata, senza pagare il ticket. Il collaboratore racconta anche altri episodi come “trattamenti di favore ai criminali e ai suoi amici“, di medici compiacenti che firmavano falsi certificati, di minacce nei confronti di un infermiere per il solo fatto che non gli aveva consentito l’accesso ad un’area riservata del nosocomio.

E la poliziotta si rivolgeva alla cosca per prenotare le visite – “Un altro caso accertato”, si legge nell’ordinanza, è quello riguardante una assistente della polizia stradale, indagata per corruzione, che si rivolgeva a Lo Bianco per prenotare visite mediche, sempre senza pagare un euro, a Villa dei Gerani e all’ospedale di Vibo Valentia. E così quando Lo Bianco era stato fermato, il 16 agosto 2018, aveva contattato la poliziotta per evitare che gli agenti lo multassero perché guidava senza cintura e parlando al telefonino. Nella telefonata di ringraziamento Lo Bianco poi diceva all’agente di polizia: “Glielo puoi dire che io sotto sempre a disposizione, quando hai bisogno per te… per la tua famiglia per qualche parente tuo, tu vieni è non ti preoccupare gli ho detto io.. glielo puoi domandare gli ho detto io… ai colleghi tuoi., senza nessun interesse, anche se mi stai lasciando … non c’è problema… te lo facevo lo stesso anche se mi facevi il verbale… mi ha detto non ti preoccupare, mi ha detto che mi mette alla prova., non ti preoccupare gli ho detto io, vieni quando vuoi, speriamo che non vieni gli ho detto io, perché significa che non ti senti male.. ( ride) gli ho detto io speriamo che non vieni.., perché l’ospedale non è bello per nessuno giusto?”. Davanti al poliziotto che avrebbe dovuto multarlo l’uomo aveva detto “di poter intercedere in qualsiasi reparto dell’ospedale per qualunque tipo di prestazione voluta (“se ti serve qualcosa stai tranquillo di tutto che hai tutti i reparti, mi ha detto tutti tutti? tutti tutti non ti preoccupare.. analisi cosi”)”.

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