Nella giornata in cui sono iniziati i faccia a faccia tra governo e minoranze, il Carroccio ha confermato l'apertura a "scrivere tutti insieme le regole" fatta da Salvini a inizio settimana. Giorgetti: "Se serve un contributo ci siamo". Governissimo o governo di scopo? "Disposti a discutere" ha detto ancora
La riforma della legge elettorale è ufficialmente entrata nell’agenda politica del governo. Sin dalla mattinata, nello studio del presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera Giuseppe Brescia (M5s), sono iniziati gli incontri sul tema tra le opposizioni e la maggioranza, rappresentata da Anna Macina (M5s), Dario Parrini (Pd), Marco di Maio (Italia Viva), Federico Fornaro (Leu) e Gianclaudio Bressa (Autonomie). Primo confronto con la Lega, a seguire Fratelli d’Italia e, successivamente, Forza Italia. Emblematiche le parole di Roberto Calderoli, che al termine della mezz’ora di faccia a faccia ha confermato in toto la linea di Matteo Salvini sull’argomento: il Carroccio è aperto a dare un contributo. “Noi non siamo aprioristicamente contrari a nulla, l’importante è che si faccia una legge e si torni presto alle urne” ha detto l’ex ministro, che poi su quale sarà l’atteggiamento della Lega ha risposto: “Noi ascoltiamo. Mi sembra di ricordare – ha aggiunto – che nei giorni scorsi Salvini abbia detto ‘se vogliono il proporzionale va bene, purché poi si torni a votare”.
Lega, Calderoli conferma l’apertura del Carroccio – Chiaro il riferimento all’apertura del segretario federale, che a inizio settimana ha sottolineato come in “un Paese civile le regole si scrivono insieme”, proponendo anche “un patto di unità nazionale”: “Sfido gli altri partiti, come fa la Lega, a fare un passo indietro. Mettiamoci tutti intorno a un tavolo e risolviamo le emergenze nazionali” aveva detto il leader del Carroccio in un comizio a Bari. Oggi questa idea è stata in qualche modo rilanciata dal vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti in un’intervista al Quotidiano Nazionale: “I problemi seri che ha l’Italia si possono affrontare con un governissimo, un governo o governino – ha detto l’ex sottosegretario – Adesso abbiamo governino, che peraltro nel Paese è palesemente minoranza. Semplicemente diciamo che se serve un contributo ci siamo”. Giorgetti poi ha sottolineato che su governissimo o governo di scopo il Carroccio “è disposto a discutere. Anche perché – ha spiegato – è consapevolezza comune, anche alla maggioranza, che ci troviamo in una situazione di stallo. E sappiamo tutti che in una democrazia dalle situazioni di stallo si esce col voto”. In merito alla legge elettorale, invece, a sentire Giorgetti “quella che c’ è va benissimo. Ci va bene qualsiasi legge tenga conto della rappresentanza ma garantisca la governabilità. Non si può tornare agli anni Settanta con il proporzionale puro – ha spiegato – Ci va bene anche il modello greco. È un proporzionale corretto, che assicura a chi vince un certo premio. In sostanza dà un’indicazione chiara su chi deve governare. E non fa governare chi ha perso, come accade adesso”.
La posizione del Pd nelle parole di Zingaretti – L’apertura della Lega al confronto con la maggioranza, del resto, era stata salutata positivamente anche dal Pd, con il segretario Zingaretti a commentare le parole di Salvini: “Apprezzo la sua proposta, non sono contro l’idea di una maggiore disponibilità del maggiore partito dell’opposizione, la saluto positivamente ma chiedo coerenza a Salvini – ha detto – che cerca sempre di creare paure quando non esistono per poi dire ‘risolvo io’. Ecco quel modello è sbagliato. Dice ‘discutiamo’? Va bene e il primo banco di prova è la legge elettorale”. Quel banco di prova è iniziato oggi, come testimoniato anche dalle parole di Marcucci, presidente dei senatori dem, che ha collegato la legge elettorale al referendum per il taglio dei parlamentari. “Sono stato tra i promotori e sostenitori del Sì al referendum costituzionale del 2016, che avrebbe portato al monocameralismo ed al Senato delle regioni, riducendo il numero dei senatori – ha detto l’ex renziano – Nel 2019 sono a favore di una riforma molto più limitata che taglia il numero dei parlamentari ma che prevede interventi correttivi ed una nuova legge elettorale. Sono già pronto a dire che al referendum voterò sì – ha spiegato – fatta salva l’approvazione di un sistema elettorale che da oggi cominceremo a verificare anche con le opposizioni“.
Forza Italia contro il Carroccio – Contrario, aspramente contrario alla posizione assunta dalla Lega è Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia: “Calderoli ha predisposto il referendum per fare una legge elettorale totalmente maggioritaria ed ora dice che va bene il proporzionale? È giusto dire che è meglio votare il prima possibile a qualsiasi costo. L’Italia ne ha bisogno per liberarsi dai grillini e da un Governo di somari ed incapaci. Ma – ha spiegato il senatore – bisogna salvaguardare un impianto maggioritario e di coalizione tenendo il centrodestra unito e puntando ad un sistema che consenta agli elettori di scegliere prima da chi essere governato, evitando inciuci e pasticci come quelli che da troppo tempo l’Italia sta subendo. Quindi ci vorrebbe addirittura il presidenzialismo o l’elezione diretta del Primo Ministro – ha aggiunto Gasparri – Comunque un ritorno al proporzionale, con le mani libere per fare qualsiasi pastrocchio, sarebbe un guaio per il Paese. Meglio allora il referendum che lo stesso Calderoli dice di avere elaborato per rafforzare l’impianto maggioritario della legge elettorale. Io sono per un centrodestra unito – ha concluso – per delle coalizioni che si formino prima del voto e, quindi, sono contrario al proporzionale dell’inciucio permanente”.
Fratelli d’Italia: “Contro proporzionale faremo l’inferno. Maggioranza vuole sistema spagnolo” – Sulla stessa linea Fratelli d’Italia, che con Lega e berlusconiani compone la coalizione di minoranza parlamentare. “Se tentano di portare avanti una qualsiasi forma di proporzionale scateneremo l’inferno, contro chiunque, amici o avversari” ha detto Ignazio La Russa al termine dell’incontro sulla legge elettorale tra la maggioranza e una delegazione di Fdi. “Abbiamo detto che noi siamo contrari a ogni ipotesi di proporzionale che riporti l’Italia al baratto post elettorale” ha continuato, sottolineando che “oltretutto il sistema spagnolo, che è di tutta evidenza il vero sistema che la maggioranza sta studiando, è quello che in Spagna sta dando la massima ingovernabilità. Votano a ogni canto del gallo e ce lo vogliono spacciare come sistema che offre governabilità”.
Brescia (M5s): “A gennaio maggioranza deposita testo” – Un’indicazione importante sui tempi dell’azione della maggioranza è stata data da Giuseppe Brescia, presidente della Commissione affari costituzionali della Camera, dopo gli incontri della maggioranza con Lega e Fdi: “Prima di Natale faremo il punto come maggioranza sulla legge elettorale e subito dopo le feste, alle prima settimana di ripresa dei lavori dopo l’Epifania, depositeremo una proposta di legge elettorale”. Brescia poi con i giornalisti ha fatto il punto sui faccia a faccia tenuti in mattinata: “Il primo incontro, con Calderoli – ha detto – è stato più colloquiale. Noi gli abbiamo illustrato le due opzioni a cui stiamo lavorando e da parte della Lega è arrivata una disponibilità a interloquire anche sul proporzionale. Invece i colleghi di Fdi – ha spiegato – hanno detto che sul proporzionale sono assolutamente non disponibili a discutere. Non voglio interpretare io le posizioni della Lega – ha chiarito Brescia – ma in ogni caso loro dicono che per loro la cosa importante è votare il prima possibile e quindi sono disponibili a parlare anche del proporzionale. Questo è stato comunque solo un primo appuntamento, poi immagino dovranno parlarsi tra loro”.