Stessa sentenza per gli altri 27 imputati. L'inchiesta della Procura di Trani si era concentrata sull'appalto di 147 milioni di euro per la costruzione della diga foranea e del nuovo porto commerciale. Finanziamenti che, secondo l'accusa, erano stati utilizzati dal Comune anche per far quadrare i conti del bilancio cittadino
È stato assolto dal Tribunale di Trani l’ex senatore di Forza Italia Antonio Azzollini, tra i protagonisti dell’inchiesta sulla presunta maxitruffa da circa 150 milioni di euro legata alla costruzione del nuovo porto di Molfetta, città della quale Azzollini è stato sindaco fino al 2013. Con lui assolti anche gli altri 27 imputati, tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere, falso, abuso d’ufficio, truffa, frode in pubbliche forniture, rifiuto di atti d’ufficio, violazioni ambientali e paesaggistiche, minaccia a pubblico ufficiale e concussione per induzione. L’ex parlamentare, difeso in aula dall’avvocato Felice Petruzzella, rispondeva di 16 imputazioni e aveva rinunciato alla prescrizione. Per Azzollini il pm aveva chiesto una condanna a 18 mesi. Alla fine i giudici solo per una imputazione, relativa ad una presunta frode in pubbliche forniture, hanno dichiarato la prescrizione del reato per 11 persone fisiche e hanno condannato le tre società, Fantozzi Group, Molfetta Newport e Società italiana Dragaggi, alla pena pecuniaria di 52mila euro per la responsabilità amministrativa degli enti.
La Procura di Trani aveva contestato ad Azzollini i reati di concussione, associazione a delinquere, abuso di ufficio, falso, truffa, violazione e distruzione di aree paesaggistiche tutelate, fino alla violenza privata e alle minacce. L’accusa riguardava l’appalto, nel 2007, dei lavori per la costruzione della diga foranea e del nuovo porto commerciale per 72 milioni di euro, con una gara vinta dalla coop rossa Cmc di Ravenna. Il costo poi era lievitato fino a 147 milioni per gli interventi di bonifica dei fondali da migliaia di ordigni bellici inesplosi. Gran parte dei finanziamenti pubblici, aveva contestato la Procura, il Comune li avrebbe utilizzati, invece che per i lavori del porto, per far quadrare i conti del bilancio cittadino. Ora però arriva la sentenza di assoluzione. E con le assoluzioni nel merito il Tribunale ha disposto anche il dissequestro in favore del Comune di Molfetta di circa 30 milioni di euro.