Nel nuovo contratto nazionale dei bancari firmato giovedì dopo un anno di negoziato è prevista anche una “svolta sulla vendita di prodotti finanziari allo sportello“. Lo rivendica il sindacato dei bancari, la Fabi, nei giorni in cui il caso della banca Popolare di Bari riaccende l’attenzione sui casi di clienti con profili prudenti a cui vengono vendute azioni o obbligazioni subordinate ad alto rischio. L’accordo prevede “una stretta alle pressioni commerciali” grazie alla quale, spiega Fabi, “in banca ci saranno maggiori protezioni sia per i lavoratori sia per i clienti per quanto riguarda la consapevolezza nelle scelte di investimento e l’acquisto di prodotti finanziari. In aggiunta, per i bancari il mancato raggiungimento di budget e obiettivi di vendita non intaccherà le valutazioni delle loro prestazioni lavorative”.
Per il segretario della Fabi, Lando Sileoni, “sulla vendita dei prodotti finanziari è la svolta: avremo un controllo diretto e obblighiamo i banchieri a condividere le politiche di vendita”. Sul fronte economico il nuovo contratto, che interessa 282mila lavoratori (i 37.000 bancari dipendenti delle bcc sono sottoposti a un altro contratto), prevede un aumento di 190 euro e una stretta sulle pressioni commerciali. L’intesa è stata raggiunta dopo un anno di negoziato, con il vecchio contratto che era scaduto a dicembre del 2018.
Viene, poi, introdotto il diritto alla disconnessione per assicurare maggior rispetto alla vita privata dei lavoratori. E viene creata una cabina di regia tra i sindacati e l’Abi per analizzare e condividere l’impatto delle nuove tecnologie nel settore bancario oltre che l’eventuale nascita di nuove figure professionali. Arriva poi un ampio pacchetto di nuove norme e intese per favorire la conciliazione vita-lavoro, l’inclusione e le pari opportunità: riconoscimento di più ampie forme di flessibilità a vantaggio dei lavoratori, regole precise per lo smart working, più permessi per esigenze connesse a disagi familiari, strumenti per incentivare la diffusione del part-time, riconoscimento di tutte le unioni civili, più attenzione alla genitorialità anche ai fini dello sviluppo della carriera, più tutele per i dipendenti. Nasce la ‘banca del tempo’: le lavoratrici e i lavoratori bancari possono ‘donare ferie, permessi e ore con finalità solidale a colleghe e colleghi.