IBM ha annunciato di aver messo a punto nei suoi laboratori un'innovativa batteria agli ioni di litio che non usa metalli pesanti come nichel o cobalto per il suo catodo. Al loro posto invece ci sono tre nuovi materiali basati su minerali che si trovano nell'acqua di mare.
Come si fa a rendere più ecologica e “umanitaria” una batteria? Semplice, si eliminano i metalli pesanti, sostituendoli con materiali innovativi che utilizzano minerali facilmente estraibili dall’acqua di mare. Fantascienza? No, è proprio quello che ha fatto IBM.
Come spiegato infatti in un articolo apparso in questi giorni sul blog ufficiale, i ricercatori dei laboratori del colosso statunitense sono riusciti a sintetizzare tre nuovi materiali basati appunto su minerali marini semplici da reperire, per impiegarli nella realizzazione dei catodi delle attuali batterie al litio, al posto dei metalli pesanti come nichel e cobalto.
Questi ultimi infatti sono davvero “problematici”, sia per l’impatto negativo che hanno sull’ambiente, sia per i costi in termini umani che hanno. Il cobalto in special modo viene estratto quasi unicamente in alcuni nazioni dell’Africa Centrale, su tutte la Repubblica Democratica del Congo, nelle cui miniere vigono pratiche di estrazione basate sullo sfruttamento, soprattutto dei minori. Una situazione purtroppo nota da anni e ora tornati prepotentemente alla ribalta grazie alla class action promossa da 14 famiglie congolesi nei confronti di alcuni colossi hi-tech, a causa della morte o dei danni permanenti subiti dai loro figli proprio durante l’estrazione illegale di cobalto impiegato nei loro prodotti.
Tornando alle batterie messe a punto da IBM, esse hanno mostrato risultati interessanti nei test preliminari. Anzitutto sembrano non soffrire della formazione dei dendriti sugli elettrodi durante le fasi di ricarica, ossia dell’accumulo di materiale che normalmente mette a rischio la stabilità delle batterie stesse, aumentando la possibilità di incendi e guasti. Inoltre sembrano offrire una ricarica ultrarapida, raggiungendo l’80 % della propria capacità in appena cinque minuti. Infine i valori riguardanti la densità sembrano equivalenti se non addirittura superiori a quelli delle batterie attuali.
Insomma sembrano esserci solo vantaggi per questo tipo di batterie, che potrebbero risultare cruciali per lo sviluppo di settori come quello delle automobili elettriche ma anche dei dispositivi mobili come smartphone, tablet e notebook. Allo scopo di portare la sua nuova batteria sul mercato, IBM ha avviato una collaborazione col ramo statunitense della divisione ricerca di Mercedes-Benz e altri partner tecnologici.