Gli informatori, prima di informare, si informano? Non è un gioco di parole, non è uno scioglilingua, ma una domanda che sale legittimamente quando, conoscendo abbastanza bene i dettagli delle cose che vengono trattate, le si vedono riportate in modo tale da fornire un quadro completamente diverso da quello che ci è ben noto.
Non si tratta di notizie false: in quelle sono specializzati gli amministratori social di certi politici e alcuni leader politici di grandi nazioni, ma di notizie vere utilizzate in un ragionamento fallace per portare a una conclusione che non è vera affatto.
Escludendo la malafede degli estensori – dato che tra l’altro i giornalisti si sono dotati di un codice deontologico di comportamento che recita, per esempio: il giornalista “ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti” – si deve ritenere che non tutti, prima di scrivere di qualcosa, prima di informare i lettori, si informino essi stessi sufficientemente.
Un esempio si trova in un articolo del 18 dicembre che esordisce con un titolo sensazionale: “Stipendio, quanto guadagnano i dirigenti? 183 volte più dei dipendenti.” La notizia sarebbe esplosiva se fosse vera; se fosse cioè vero che il dirigente medio, con una retribuzione media di quella categoria, avesse stipendi annuali intorno ai 6 milioni di euro, cioè appunto circa 180 volte la retribuzione media degli altri lavoratori dipendenti non dirigenti.
Se fosse vero, ci sarebbero in Italia circa 400mila persone con un reddito medio da 6 milioni di euro per un totale di 2400 miliardi di euro; farebbero da soli più del Pil totale. Infatti la notizia, così come il titolo riporta, non è vera e addentrandosi nell’articolo si comprende che l’estensore ha preso come riferimento esclusivamente dirigenti facenti parte di consigli di amministrazione di società quotate in Borsa (quindi molto grandi); Una “manciata” di manager in un panorama, appunto, di 400mila individui.
Questa fallacia logica è antica almeno quanto Aristotele e si chiama generalizzazione indebita, che consiste nel trarre conclusioni su un’intera classe di elementi partendo da informazioni su solo pochi dei suoi componenti.
Tornando al titolo, la locuzione “i dirigenti” non può che essere interpretata come la rappresentazione della classe intera; se scrivo: “quanto misurano le case degli italiani? 110 mq”, il lettore interpreta (correttamente) che mi riferisco alla dimensione media di tutte le abitazioni; se prendendo qualche dato sulle grandi ville di un po’ di notabili, titolassi: “quanto misurano le case degli italiani? Mille mq”, il lettore mi proporrebbe per un Tso, sempre perché le locuzioni “le case”, “ i dirigenti”, gli aerei” etc. essendo generiche si interpretano come all’insieme degli elementi “casa”, “dirigente” “aereo”.
Se la generalizzazione indebita è immediatamente scoperta quando si parla di dimensione delle abitazioni, non così avviene per materie con le quali il lettore non ha dimestichezza e nella fattispecie molti, se non acquisiscono altre informazioni, possono essere portati a credere che “i dirigenti” siano una classe di ricchissimi, magari da far piangere un po’.
I dati però sono disponibili per chi li vuole cercare; il grafico seguente, tratto dal JP Salary Outlook 2019, ci dice che a fronte di uno stipendio medio lordo dei lavoratori dipendenti nel 2018 di circa 30mila euro, quello medio dei dirigenti è stato di circa 100mila euro: differenza che diminuisce, ovviamente, al netto delle imposte.
Pertanto un titolo che avesse voluto descrivere fedelmente la realtà della categoria “dirigenti “avrebbe dovuto essere: “Stipendio, quanto guadagnano i dirigenti? In media tre volte più dei dipendenti”. Certo, non avrebbe fatto grande notizia, perché un rapporto 1 a 3 nelle retribuzioni medie ci sta tutto; i “click”sarebbero stati pochi.
Diciamo che l’informatore non era completamente informato?