Giustizia & Impunità

Onorato, dopo i finanziamenti a Open soldi dell’armatore alle società di Grillo e Casaleggio: segnalazione dell’Antiriciclaggio

Una segnalazione dell'Uif di Bankitalia finita sul tavolo della Guardia di Finanza punta i riflettori sui soldi versati dal proprietario alla società del fondatore del Movimento 5 stelle: 120mila euro per pubblicità sul blog. Con il figlio di Gianroberto Casaleggio l'accordo prevede invece la "stesura di un piano strategico e la gestione di iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica e gli stakeholder del settore marittimo sulla limitazione dei benefici fiscali del Registro Internazionale alle sole navi che imbarcano equipaggi italiani o comunitari"

Una segnalazione dell’Unità antiriciclaggio di Bankitalia finita sul tavolo della Guardia di Finanza punta i riflettori sui soldi versati dall’armatore Vincenzo Onorato alla società che gestisce il blog di Beppe Grillo e alla Casaleggio associati. Il patron della Moby – che ha ereditato Tirrenia- è finito sotto i riflettori per essere tra gli imprenditori perquisiti dalla procura di Firenze che indaga sui fondi versati alla fondazione Open, l’ex cassaforte che ha accompagnato l’ascesa di Matteo Renzi. Sotto la lente ci sono i 50mila euro versati “a titolo personale” e i 100mila elargiti dalla sua società. Ma anche la norma approvata nel 2017 dal governo di centrosinistra – voluta dal senatore Pd Roberto Cociancich – per disciplinare il regime fiscale per gli armatori italiani. Onorato è un sostenitore dei benefici fiscali per le compagnie di navigazione che impiegano personale marittimo italiano e comunitario. Da tempo chiede la revisione del Registro marittimo, cioè delle norme che disciplinano gli sgravi fiscali per i marittimi comunitari.

Secondo la procura di Firenze è per questo che avrebbe finanziato Open: per ottenere benefici dai governi di centrosinistra. I fondi elargiti a Grillo e Casaleggio, però, suggeriscono come l’imprenditore avrebbe provato cercare altre sponde politiche. A ricostruire la vicenda sono i quotidiani Corriere della Sera, la Stampa e il Messaggero. I bonifici segnalati come “operazioni sospette” dall’ Uif si riferiscono ad accordi economici siglati tra il 2018 e il 2019. Sono definiti sospetti “sia per gli importi, sia per la descrizione generica della prestazione ricevuta, che per la circostanza di essere disposti a beneficio di persone politicamente esposte”, è scritto nel documento inviato dall’Uif alla Guardia di Finanza. Che sta svolgendo approfondimenti per capire se questi contributi di Onorato ai 5 stelle abbiano portato o meno vantaggi alla compagnia di navigazione che ha il monopolio di alcune rotte marittime ed è titolare di una convenzione con lo Stato da 72 milioni di euro l’anno. Proprio su questo tipo di accordo l’Unione Europea ha avviato un’ istruttoria per verificare se si tratti di “aiuti di Stato”.

Gli accordi segnalati dall’Uif sono due. Il primo è il “contratto di partnership” da 120mila euro l’anno siglato per due anni – 2018/2019 – con la Beppe Grillo srl, l’azienda che gestisce il blog del fondatore del Movimento 5 stelle. Quell’accordo prevede l’inserimento di messaggi pubblicitari e “contenuti redazionali con interviste a testimonial della Moby da pubblicare anche su Facebook, Twitter e Instagram”. Secondo il contratto la Beppe Grillo srl deve pubblicare uno “spot” al mese della compagnia di Onorato: sono in corso verifiche sui prezzi offerti dalle altre aziende per verificare se 10mila euro ogni 30 giorni per questo tipo di servizio sia un costo esagerato. E quindi possa nascondere un tentativo di finanziamento politico, per ottenere interventi di tipo normativo. Un altro accordo è stato siglato dalla società di Onorato con la Casaleggio Associati il 7 giugno 2018 e prevede la “stesura di un piano strategico e la gestione di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli stakeholder del settore marittimo sulla limitazione dei benefici fiscali del Registro Internazionale alle sole navi che imbarcano equipaggi italiani o comunitari“. In pratica la vecchia battaglia di Onorato. L’obiettivo è doppio: “Sensibilizzare le istituzioni e raggiungere una community di un milione di persone“. In cambio il patron della Moby versa alla società del figlio di Gianroberto Casaleggio 600mila euro ma alcune clausole legate al raggiungimento del risultato. Si tratta – sostiene il Corriere – di un versamento di 250mila euro ad obiettivo entro 12 mesi e 150mila euro ad obiettivo tra i 12 e i 24 mesi.

Insomma, con la vittoria delle elezioni da parte del Movimento 5 stelle, uno storico sostenitore e finanziatore di Renzi ha deciso di siglare accordi pubblicitari con le società dei due fondatori dello stesso Movimento. Sul blog di Grillo si possono rintracciare i post a favore di Onorato, tutti rilanciati su twitter e facebook. Già nel 2011 Grillo dava spazio a lettere aperte di Onorato, che si possono rintracciare solo tramite facebook ma non sono più presenti sul blog. Il 9 agosto del 2019 il fondatore del M5s pubblicava un post intitolato “Battaglia per la tutela dei marittimi italiani“. Un articolo ancora online che rilanciava la petizione promossa da Onorato (definito come un armatore “da anni impegnato nella salvaguardia dei diritti calpestati di migliaia di lavoratori di Torre del Greco (e di molti altri comuni italiani)” su change.org per “salvare i 50.000 marittimi italiani disoccupati”. Nel settembre del 2018, però, il M5s in Sardegna si schierò contro la conversione siglata con la Moby. Anche nel gennaio del 2019 i grillini attaccavano Tirrenia, con Onorato protagonista di un botta e risposta con Danilo Toninelli. “A luglio del 2020 sarà bandita la nuova gara per la continuità territoriale marittima per la Sardegna con il superamento del monopolio della Tirrenia”, aveva detto l’allora ministro grillino. “La sua – aveva replicato Onorato – è una dichiarazione di chi non sa e non ha preso le informazioni, pura campagna e demagogia elettorale”. In un’altra occasione Onorato aveva dichiarato di essere amico di Grillo (“ci conosciamo da quando eravamo adolescenti”), attaccando invece lo stesso ex ministro dei Trasporti. Proprio Toninelli aveva partecipato all’assemblea di Confitarma, l’associazione degli armatori aderente a Confindustria contrapposta a Onorato e contraria a una revisione delle regole per privilegiare le compagnie che imbarcano marittimi italiani. In quell’occasione Toninelli aveva detto che il sistema del Registro marittimo aveva consentito alla navigazione italiana di crescere e ammodernarsi. Chiudendo in pratica alla revisione che Onorato chiede da tempo.