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Sicilia, dal consiglio dei ministri ok al decreto che spalma su 10 anni il disavanzo regionale

Trovato l'accordo interno al governo per prevedere la distribuzione in un decennio degli oltre due miliardi di euro di disavanzo della Regione nel 2018. Il governatore Musumeci: "Ci consente di proseguire nell’azione di risanamento". Dopo le critiche, soddisfatto anche Marattin (Iv): "Previsti precisi obblighi di riduzione della spesa corrente". Esultano il sottosegretario Villarosa e i deputati M5s all'Ars: "Scampati da sicuro default"

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo per il rientro del disavanzo 2018 della regione Sicilia, che prevede la distribuzione in 10 anni degli oltre due miliardi di euro. Alla seduta di Palazzo Chigi ha preso parte anche il presidente della Regione, Nello Musumeci, come previsto dallo Statuto siciliano. “L’intesa col governo Conte – ha dichiarato il governatore dell’Isola – ci consente di proseguire nell’azione di risanamento, avviata già due anni fa, e di contenimento della spesa, tanto che non abbiamo contratto alcun debito sin dal momento dell’insediamento. Eviteremo così di effettuare tagli pesanti, che graverebbero sulle fasce più deboli della popolazione”.

Dal canto suo, l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha sottolineato che “entro novanta giorni sarà definito con lo Stato un accordo che contenga le prescrizioni richieste dal governo nazionale, ma soprattutto chiuda definitivamente le intese sull’autonomia finanziaria regionale”. Soddisfatto anche il deputato di Italia Viva, Luigi Marattin, dopo che i renziani più di tutti avevano protestato all’interno del governo contro quanto previsto dal decreto: “Abbiamo raggiunto l’obiettivo: alla misura di favore per la Regione si è aggiunta la nostra proposta, accolta integralmente. Cioè di affiancare precisi obblighi di riduzione della spesa corrente che dovranno prendere corpo nei prossimi 90 giorni, altrimenti il periodo entro cui il disavanzo potrà essere spalmato tornerà a 3 anni“, spiega Marattin.

Ancora prima che cominciasse il consiglio dei ministri, aveva già annunciato il raggiungimento di un accordo il sottosegretario al ministero dell’Economia Alessio Villarosa (M5s): “Non ritengo sia un ragionamento di buon senso quello di pensare che tutti i problemi strutturali della Regione Siciliana, quali la responsabilità nella gestione dei bilanci regionali, debbano alla fine ricadere sui lavoratori e sugli enti locali, che ne pagherebbero le conseguenze”, ha dichiarato prima del cdm in una nota. “Non oso neanche immaginare senza questa norma quali conseguenze disastrose potrebbero verificarsi in futuro anche sul bilancio dello Stato Italiano. Sono veramente soddisfatto dell’obiettivo raggiunto per per la Sicilia e per l’Italia”, ha aggiunto il sottosegretario Cinquestelle Villarosa. “Una vittoria che rappresenta la giusta gratifica di tutto il mio impegno, politico ed istituzionale, svolto finora, nonché, un ottimo punto di ri-partenza per migliorare il futuro della Regione Sicilia dalle ottime potenzialità”, ha concluso.

Esultano anche i deputati del Movimento 5 stelle all’Assemblea regionale siciliana (Ars): “Grazie alla norma del governo Conte 2 la Regione è salva da sicuro default. Non possiamo fare a meno, assieme a tutti i siciliani, di tirare un grosso sospiro di sollievo, ma ora la Regione non ha più scuse, deve iniziare quel cammino virtuoso che chiediamo da sempre e consenta di ridurre il disavanzo già dal prossimo anno”.