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Calabria, il governatore uscente Oliverio si ritira dalla corsa elettorale. Zingaretti: “Gesto che ci aiuterà a vincere, ora uniti con Callipo”

Due giorni fa il segretario dem Nicola Zingaretti gli aveva chiesto di rinunciare alla candidatura per sostenere il candidato del centrosinistra Pippo Callipo. Ieri la Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per presunte irregolarità nell'uso di fondi destinati al turismo

Il presidente della regione Calabria Mario Oliverio – governatore uscente e inquisito – si ritira dalla corsa per le elezioni regionali. Lo ha annunciato in una lettera aperta al segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Pur ritenendo di avere tutte le ragioni del mondo, non faccio dividere il bambino a metà. Io faccio un passo indietro per non consentire che venga distrutto e dilaniato un patrimonio che è la mia storia politica”. Due giorni fa Zingaretti aveva esortato Oliverio a rinunciare alla candidatura da indipendente per sostenere l’imprenditore Pippo Callipo, candidato del centrosinistra. leri la Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per Oliverio, accusato di aver utilizzato fondi destinati alla promozione del turismo per un evento a Spoleto, a margine del Festival dei Due Mondi. Il segretario dem ha ringraziato Oliverio per il suo gesto “importante e significativo”, dicendo: “Aiuterà sicuramente a vincere un appuntamento elettorale molto importante: ora tutti uniti con Callipo“.

Oliverio inizia la lunga lettera aperta citando la vicenda biblica di Re Salomone e del bambino conteso: “Caro Zingaretti, la parabola della Bibbia che ho messo in premessa vuole significare una cosa ben precisa: pur ritenendo di avere tutte le ragioni del mondo, non faccio dividere il bambino a metà. Di altri sono e saranno le responsabilità. La Storia si incaricherà di fare giustizia di tutto, presto o tardi. Io faccio un passo indietro per non consentire che venga distrutto e dilaniato un patrimonio che è la mia storia politica. La storia di Fausto Gullo e dei braccianti poveri e diseredati, la storia dei morti di Melissa, la storia delle lotte contro la ndrangheta, la storia di Giannino Losardo e di Peppe Valarioti e dei tanti uomini e donne assassinati per l’affermazione dei diritti, per la legalità e la giustizia; la storia di Riace e di ciò che rappresenta, la storia di tanti giovani che credono nel riscatto di questa terra”. E poi aggiunge: “Continuerò ad andare in giro per la Calabria, nei centri piccoli e grandi, nelle scuole e nelle università, nei luoghi della sofferenza e della speranza per dimostrare che un’altra Calabria è possibile, che si può cambiare il corso delle cose con l’azione continua del buon governo”. Infine si rivolge direttamente al leader del Partito Democratico, scrivendo: “Ti riconfermo che è stato un errore politico grave e serio non aver voluto ricercare una soluzione che potesse rappresentare al meglio il fronte democratico nell’imminente campagna elettorale per le regionali, una soluzione di autentico rinnovamento, come fino all’ultimo ho sollecitato…Ad una grande forza democratica come il Pd – sostiene ancora Oliverio – non giovano egoismi correntizi e meschini veti ‘non detti’, ma una visione alta, in Calabria come per il resto del Paese. La mia, la nostra storia non finisce qui”.

Due giorni fa il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, si era rivolto al governatore Oliverio, affinché rinunciasse alla candidatura e sostenesse invece l’imprenditore Pippo Callipo alle prossime elezioni dregionali: “Gli chiedo di sostenere questo percorso di cambiamento e rinnovamento, anche al fine di non disperdere il lavoro svolto in questi anni”. Parlando dell’importanza del risultato delle regionali in Calabria, aveva fatto appello all’unità del partito dicendo: “La divisione del centrodestra apre uno scenario nuovo, mettendoci nelle condizioni di poter competere e vincere con Callipo, una sfida che poche settimane fa sembrava impossibile”. Poche ore dopo, su Facebook, era arrivata una prima risposta di Oliverio, che lasciava presupporre un’imminente rinuncia: “L’appello del segretario Nicola Zingaretti, non mi lascia indifferente. Come ho già detto anche nel corso del mio intervento nell’ultima Direzione Nazionale, il tema di costruire un largo fronte unitario a sostegno di una battaglia per il riscatto della Calabria mi vede impegnato in prima linea”. Ieri la procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio del presidente Oliverio nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nell’uso di fondi per la promozione del turismo. Secondo l’accusa avrebbe “perseguito finalità privatistiche di promozione politica”. Oggi è arrivata la conferma ufficiale della rinuncia alla corsa elettorale, attraverso la lettera aperta. Zingaretti lo ha ringraziato per la decisione presa: “Sono e rimango convinto che il percorso delineato e seguito con tenacia in questi mesi sia quello giusto. Costruire una coalizione ampia all’insegna del rinnovamento, per dare un futuro positivo e di rilancio ad un terra bellissima come la Calabria. Ora tutti uniti con Callipo per battere una destra populista che evoca solo paure ma non dà mai risposte”.

Il candidato per il centrosinistra Pippo Callipo, in un’intervista pubblicata oggi su Repubblica, ha detto: “Qui la legalità – ha detto Callipo – è la madre di tutte le battaglie, e non è di destra o di sinistra. Ma oltre all’impegno di magistratura e forze dell’ordine, oltre alla ribellione della società civile, dobbiamo liberare i calabresi dal bisogno. Devono godere dei propri diritti senza dover bussare alla porta di un onorevole, di un burocrate o di un boss”. Poi ha commentato i rapporti col Pd e il ritiro di Oliverio dalla corsa per la Regione: “Zingaretti in Calabria ha avuto il coraggio di sostenere un progetto di rinnovamento rompendo i vecchi schemi della politica politicante. L’interlocuzione con il governatore Oliverio rientra nelle dinamiche interne al Pd e non interferisco. Qualsiasi cosa accada non dovrà intaccare la freschezza e l’autenticità della rivoluzione che vogliamo fare in Calabria. Con il Pd, gli accordi sono chiari: avrò carta bianca sulla squadra di governo”.