Il suo bar, aperto nel lontano 1962 rispecchiava l'anima di un quartiere un tempo popolare e ha visto passare intere generazioni di giovani, reistendo negli anni anche alla concorrenza dei nuovi locali alla moda
Proprio come succede con i vip, qualche giorno fa era circolata in Rete la notizia della sua morte. Poi, nella serata di ieri è arrivata la conferma ufficiale: Piero Rattazzo, 84 anni, è morto nel letto d’ospedale dove era stato ricoverato a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Se ne è andato così il proprietario dello storico bar di via Vetere, in zona Colonne di san Lorenzo, a Milano. Conosciutissimo in città ma non solo, Rattazzo è stato il re della movida prima ancora che questa parola assumesse il suo significato attuale e, se non l’ideatore, di certo il precursore dell’happy hour con le polpette che serviva già dagli anni ’70 per accompagnare il calice di bianco.
Il suo bar, aperto nel lontano 1962 rispecchiava l’anima di un quartiere un tempo popolare e ha visto passare intere generazioni di giovani, reistendo negli anni anche alla concorrenza dei nuovi locali alla moda. Nel 2016 la Bbc lo definì “il santo patrono della gioventù” e il Comune di Milano nel 2005 lo aveva insignito del riconoscimento dell’Ambrogino d’Oro.
“Se sei un vero oste e ami questo mestiere, sai benissimo che le ciuche gioiose tristi o rabbiose che siano, vanno vissute almeno fino alle due di notte… Piano piano non dai più da bere ai rabbiosi e mesci abbondante per i gioiosi e pure per quelli tristi che magari si lasciano un po’ andare… È bello avere nel locale gente allegra, che ride e che scherza… Mette buon umore…”, diceva Piero Rattazzo.