I consorzi si occupano solo del recupero degli imballaggi, eppure nella raccolta della plastica finiscono spesso giocattoli, cannucce, addirittura scarpe da ginnastica. Corepla: "Differenziare bene è il primo passo necessario per far partire l’economia circolare". Guida pratica in dieci punti
Pranzo della domenica, pasticcini in tavola: ma il vassoio poi, dove si butta? E lo scontrino della pasticceria? E un bicchiere di cristallo rotto? Fino a che si tratta di riconoscere vetro, carta e plastica è tutto semplice, ma nella vita quotidiana può capitare di essere in dubbio di fronte ai bidoni della spazzatura. “Il cittadino spesso è confuso sulla raccolta differenziata anche perché ogni Comune ha le sue regole”, spiega Antonello Ciotti, presidente di Corepla, il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica. “I Comuni ricevono circa 350 milioni ogni anno come ricompensa per il loro impegno. La cosa più importante è la sensibilizzazione del cittadino: se le persone non sono motivate a fare bene la differenziata, noi facciamo il doppio del lavoro. Differenziare correttamente i rifiuti può essere impegnativo, ma è il primo passo necessario per far partire l’economia circolare”. Guida pratica ai dieci errori da evitare.