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Chef Rubio: “Ecco perché ho lasciato la tv. Sono in missione umanitaria a Gaza”

"Rubio da oggi è a Gaza per iniziare un periodo di cooperazione umanitaria con la ONG italiana ACS - Associazione Cooperazione e Solidarietà, in collaborazione con il Centro Italiano di Scambio Culturale Vittorio Arrigoni-VIK. - si legge in un comunicato diramato dal suo ufficio stampa - dal 27 dicembre 2019 al 10 gennaio 2020 sarà tra i protagonisti del progetto Gaza Freestyle nato nel 2014"

di F. Q.

Chef Rubio ha deciso di lasciare la tv. Addio a Discovery e a tutti i programmi nei quali era impegnato. Di ipotesi, al momento dell’annuncio, se ne sono fatte tante e ora è lui stesso a raccontare come stanno le cose: “Rubio da oggi è a Gaza per iniziare un periodo di cooperazione umanitaria con la ONG italiana ACS – Associazione Cooperazione e Solidarietà, in collaborazione con il Centro Italiano di Scambio Culturale Vittorio Arrigoni-VIK. – si legge in un comunicato diramato dal suo ufficio stampa – dal 27 dicembre 2019 al 10 gennaio 2020 sarà tra i protagonisti del progetto Gaza Freestyle nato nel 2014 e poi, dal 2011, consociato al Centro Italiano di Scambio Culturale Vittorio Arrigoni-VIK”. Insomma, lo chef vuole raccontare, attraverso le sue fotografie, le condizioni di chi vive in quelle zone.

“Nonostante la Striscia di Gaza sia teatro di guerre e bombardamenti, – si legge ancora nel comunicato – con violazioni sistematiche dei diritti umani, la popolazione di Gaza cerca ogni mezzo possibile per sognare una vita libera, dando una grande lezione di dignità umana a tutti e tutte noi. I giovani in particolare sono stati capaci di trasformare scenari di macerie in autentici palcoscenici su cui mettere in scena la propria arte, la propria esistenza e il proprio desiderio. Proprio grazie alle donazioni del GFF, che da anni sostiene lo spirito creativo e produttivo di Gaza con Carovane di Emergenza umanitaria sostenute da autotassazioni e da crowdfunding, si è riusciti a costruire il primo skatepark della regione, a ridosso del porto di GazaCity, oggi divenuto autentico luogo ricreativo e di ritrovo della città. Un’area Freestyle riconosciuta da tutte le crew di Gaza.”

Chef Rubio documenterà attraverso i social e con la sua macchina fotografica l’impegno umanitario degli operatori e la vita di un popolo martoriato dalla guerra. Il 10 gennaio, dopo il Gaza Freestyle Festival, Rubio proseguirà la sua permanenza in Palestina, a Gaza, animando i progetti del Centro-Vik e documentando le condizioni, le problematiche e i divieti che attraversano la striscia di Gaza.

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