Quando mi hanno chiesto di candidarmi per Europa Verde, nelle prossime regionali (Emilia Romagna), ci ho riflettuto a lungo. Sono un’ambientalista per passione e (potrei dire) per disperazione. Non sono mai stata dentro a un partito, forse per il mio carattere ribelle, indipendente e poco incline al compromesso.
Se ho accettato di candidarmi in Europa Verde, partito piccolo ma capace di puntare i piedi, è per amore dei miei figli e delle nuove generazioni, che vedono davanti a loro un burrone che si avvicina: l’emergenza climatica, l’inquinamento, il consumo di suolo, la motorizzazione selvaggia.
Nonostante l’impegno quotidiano a vivere nel modo più coerente possibile (senz’auto, vegan, a rifiuti quasi zero…), nonostante la mia tenacia nel divulgare e sensibilizzare, nonostante tutto, sento di non fare abbastanza. I miei figli potrebbero dirmi, un giorno: “Ma perché laddove le cose si decidono, tu non sei mai voluta andare?”. Ecco allora, ci ho provato.
Le logiche di partito però, mi sono estranee, i calcoli elettorali mi fanno venire l’orticaria. Un solo esempio: pochi giorni fa mi sono esposta a livello locale contro la decisione del comune di Faenza (Pd) di rendere gratuiti i parcheggi in centro per Natale. Vari amici mi hanno detto: “Ma sei matta? E poi chi ti vota?” e io “Il voto di chi vuole parcheggiare in centro non lo voglio. Voglio il voto dei veri ambientalisti”.
“E come fai a sostenere un presidente come Bonaccini?” mi chiedono allora i veri ambientalisti, quelli duri e puri. In effetti, sostenere un presidente che fa suo lo slogan #unpassoavanti, mentre io credo fermamente nella necessità di #unpassoindietro, e nella decrescita felice, è difficile. In Emilia Romagna ogni abitante produce 9 tonnellate di CO2 equivalente l’anno, superiore alla media nazionale ed europea. Un altro passo avanti e è la fine per tutti!
Stefano Bonaccini vanta che l’Emilia Romagna sia “la prima Regione per export procapite, che acquista materie prime da tutto il mondo, le lavora e poi le rivende in tutto il mondo.” Da ambientalista, mi si accappona la pelle. Ma tutto questo fantastico andirivieni di merci, quanta CO2 implica? E’ necessaria una “carbon tax” per fermare tutto questo. Anche gli allevamenti intensivi andrebbero fortemente controllati e ridotti in quanto dannosi per il clima, la salute e contrari all’etica.
D’altra parte comprendo le ragioni dei Verdi, in coalizione con il centrosinistra per non disperdere il voto e per non correre il rischio di favorire la vittoria della destra, ma con una nostra lista, un nostro simbolo, un nostro coraggioso programma elettorale. Favorire una destra xenofoba, ostile ai problemi sociali e ambientali, negazionista, potrebbe creare devastazioni irrecuperabili. Non possiamo perdere cinque anni. Sono gli anni critici per il clima. Se saremo eletti un buon numero di consiglieri verdi, si potrà far virare verso una politica davvero ecologica (e non un blando greenwashing).
Grazie anche alle osservazioni dei Verdi il Prit, il piano regionale dei trasporti 2020-2025, non è stato approvato. Prevedeva una sproporzione enorme tra investimenti nelle strade e nelle rotaie, favorendo di gran lunga il traffico motorizzato. I Verdi chiedono che, come minimo, il 50% degli investimenti complessivi sia dedicato alla mobilità sostenibile (attualmente appena un terzo) e siano stralciati i progetti di nuove strade (dalla Cispadana al Tibre, alle tante in progetto) giustificate per “fluidificare” il traffico: di fatto attirano solo nuovo traffico in una corsa senza fine, allontanando i finanziamenti dai mezzi pubblici e dalle ciclabili. In Emilia Romagna ci sono più di 2,8 milioni di auto immatricolate, e ogni anno aumentano.
L’obiettivo di Europa Verde è ridurre il tasso di motorizzazione, incentivare sempre più i mezzi pubblici e rendere gratuiti i treni e bus per bambini e ragazzi, almeno fino ai 25 anni e over 60 (la petizione delle Famiglie senz’Auto) e rendere gratuito il trasporto bici su treni. Vogliamo strade car free davanti alle scuole, misure emergenziali contro lo smog più severe e strumenti ai comuni per farle rispettare. Vogliamo una migliore legge contro il consumo di suolo e riduzione dei rifiuti procapite entro i 50 kg (ora 150 kg), energia rinnovabile con fotovoltaico e eolico, addio alle trivelle e al gas, riduzione della CO2 (almeno del 30% in 5 anni e del 100% entro il 2050). Raddoppio del biologico e 4,6 milioni di nuovi alberi, uno per ogni abitante.
I Verdi dovranno essere un cuore pulsante e una spina verde nel fianco del centrosinistra.