Noi sottovalutiamo il potere che ha ogni singola persona. Ad esempio, un boicottaggio potrebbe tranquillamente far fallire addirittura una multinazionale. Qualche anno fa si cominciò con la Esso, ma evidentemente non tutti smisero di fare il pieno presso i distributori della compagnia petrolifera, prova ne sia che la Esso è ancora viva e vegeta. Così pure, se tutti smettessimo di fare figli, l’umanità si estinguerebbe in pochi decenni.
Il movimento Birthstrike ci mette del suo al riguardo. Del resto è vero che, al di là di ogni considerazione sui nostri comportamenti incompatibili con la Madre Terra, già solo il fatto di esistere le comporta danni. E’ l’imperativo della Genesi “Crescete e moltiplicatevi”, fatto proprio anche dai non cristiani. Ed è così che ad ottobre 2019 la popolazione mondiale ammontava a circa 7,7 miliardi e si prevede che raggiungerà 9,7 miliardi nel 2050, sempre che una peste, una guerra, un meteorite non mettano le cose a posto. Si fa per dire.
All’epoca di Cristo sulla Terra, tanto per dire, di umani se ne contavano appena cinque milioni. In controtendenza, ormai da anni, noi italiani. L’Istat mette in luce un nuovo calo della popolazione, il quarto consecutivo dal 2015. Col risultato che da tale data ci sono oltre 400mila residenti in meno. Molti di noi si lamentano del popolo italiano: almeno in questo campo siamo virtuosi. E noi liguri in particolare siamo i più virtuosi tra i virtuosi con il tasso di nascite più basso della penisola.
Non me ne frega niente di comprendere perché noi italiani figliamo così poco, se è perché anche le donne lavorano, o perché i contratti sono a termine e vi è l’incertezza del futuro, o perché i nostri giovani vogliono godersi la vita e i figli sono considerati un impiccio, o perché il futuro è nero per il cambiamento climatico (dubito sia questa una ragione): resta il dato che far meno figli è positivo oggettivamente, visto che la Terra non ne può sopportare così tanti.
Eppure, eppure c’è chi si lagna del fatto che noi italiani figliamo troppo poco, anche stimati o stimabili intellettuali o autoproclamatisi tali. Si lagnano del fatto che se si va avanti così, ci saranno grossi problemi economici: e chi pagherà le pensioni, ad esempio? E quanto costerà la sanità? E così via. E portano ad esempio l’Africa in cui si figlia molto di più. In realtà, a me pare, il loro ragionamento denuncia una sorta di preoccupazione neanche tanto latente: si estinguerà l’italiano? Quasi che tra l’altro l’italiano avesse caratteristiche genetiche, somatiche, culturali, uguali in tutte le regioni.
Massimo Fini ha già dedicato a questo argomento della denatalità ben due preoccupati corsivi in tre mesi, denunciando il fatto che sarebbe l’individualismo imperante la causa del – a detta sua – dramma del non figliare più. Ripeto, non me ne frega niente di quale sia la causa, mi limito all’effetto, che è positivo. E poi, anche ammesso e non concesso che la causa sia l’individualismo, beh, il lagnarsi di ciò denuncia invece uno spiccato antropocentrismo, che come difetto, permettetemi, è ben più grave dell’individualismo.
Sarebbe ora di smetterla di pensare solo a noi uomini, e pensare invece ai danni che arrechiamo già solo per il fatto di esistere. Altro che moltiplicarsi!