Charles Peng, CEO di Huawei e Honor India, ha dichiarato di recente all'Economic Times che le prime app sviluppate in alternativa ai servizi di Google saranno pronte già tra pochi giorni, entro la fine di dicembre.
Che Huawei stesse lavorando da tempo all’indipendenza dalle soluzioni Google non è una novità, soprattutto da quando al situazione economica tra Stati Uniti e Cina si è complicata ed è arrivato il divieto di poter utilizzare le app del colosso californiano, ad esempio sul recente smartphone P30. Ma che la soluzione fosse già dietro l’angolo forse non se lo aspettava nessuno. Eppure, stando a quanto dichiarato all’Economic Times dal CEO di Huawei e Honor India, Charles Peng, le prime app proprietarie dovrebbero essere pronte a giorni, entro la fine di dicembre.
“Abbiamo i nostri HMS (Huawei Mobile Services) e stiamo cercando di costruire un ecosistema mobile”, ha infatti dichiarato Peng. “La maggior parte delle app chiave come navigazione, pagamenti, giochi e messaggistica saranno pronte entro la fine di dicembre”. Le prime alternative in fatto di produttività personale alle app di Big-G dovrebbero dunque essere già pronte, ma al momento non è chiaro se si tratti di app riservate esclusivamente al mercato indiano o se ci si riferisca a una soluzione valida ovunque.
L’esordio potrebbe comunque avvenire in Cina, dove i Google Mobile Services non sono disponibili. Non a caso, secondo quanto riferito da Gizmochina, il colosso di Shenzhen avrebbe lanciato proprio in questi giorni in patria i suoi servizi mobili, in cui sarebbero presenti proprio le app menzionate da Peng. Inoltre Huawei sta anche cercando di assicurarsi la presenza nel proprio app store almeno delle principali 150 app, invitando i principali sviluppatori a sviluppare soluzioni software avanzate per l’integrazione dei HMS a livello globale, anche grazie a incentivi economici.
Ovviamente il gradimento da parte del pubblico delle app alternative ai servizi Google è ancora tutto da verificare, soprattutto in Occidente, dove questi ultimi sono particolarmente popolari e capillarmente diffusi, ma Huawei sembra avere la forza, anche economica, per provarci.