Forza Italia tenta il Partito democratico e prova a usare la prescrizione come un grimaldello per far saltare il governo giallorosso. Al Nazareno è stata presentata la proposta per reintrodurre la prescrizione, proprio 4 giorni prima dell’entrata in vigore della riforma Bonafede che invece la blocca dopo la sentenza di primo grado. Il responsabile giustizia degli azzurri, Enrico Costa, ne approfitta subito per dire: “Se l’8 gennaio venisse presentato un emendamento alla proposta di Forza Italia, contenente questo testo del Pd, lo voteremmo in un minuto“.

Costa ha firmato una proposta di legge che elimina appunto il blocco della prescrizione in vigore dal primo gennaio. Il voto è calendarizzato alla Camera per il prossimo 10 gennaio: tre giorni prima, il 7, è previsto un vertice di maggioranza. È il momento in cui il Pd spera di raggiungere un compromesso con il M5s e con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “La nostra proposta vorremmo non fosse utilizzata, sperando si arrivi a una sintesi“, ha spiegato Walter Verini (Pd). “Noi siamo contrari al giustizialismo ma anche al garantismo a corrente alternata, come quello di alcuni esponenti di Forza Italia come Costa. Il nostro obiettivo non è far cadere il governo”, ha specificato dal Nazareno.

Ma senza un accordo il 7 gennaio, c’è il rischio di uno sgambetto alla Camera. Il dubbio è su come si comporterà Italia Viva che già durante l’esame della manovra ha votato un ordine del giorno di Costa sul tema. Una possibilità è che siano proprio i renziani a presentare un emendamento al testo di Costa che contenga la proposta del Pd, per mettere in difficoltà gli stessi democratici. È lo stesso scenario ipotizzato dal deputato forzista : “Noi infatti siamo aperti a qualunque idea – da chiunque provenga- finalizzata a reintrodurre l’istituto della prescrizione dopo il primo grado, scongiurando un ‘processo infinito‘”.

“Quelli del Pd hanno davvero una gran bella faccia tosta. Prima respingono più volte la nostra proposta provocando l’entrata in vigore dello stop alla prescrizione targato Bonafede, poi presentano un testo con gli stessi contenuti della proposta appena bocciata”, afferma Costa. “L’unica differenza – sostiene – sta in sei mesi di sospensione in più dopo il primo grado e sei mesi in meno dopo l’appello”. Secondo il parlamentare di Forza Italia, alla fine i democratici “pur di salvare il governo, sarebbero capaci di votare contro la loro stessa proposta 10 giorni dopo averla presentata. Li sfidiamo a smentirci“, conclude Costa.

“Chiederei ai deputati del Pd con quale maggioranza intendono vedere approvato il proprio disegno di legge. Se il ministro Bonafede non lo fa proprio, lo propongono comunque al voto del Parlamento anche accettando il voto dell’opposizione?“. Se lo chiede anche Giandomenico Caiazza, presidente dell’Ucpi, Unione delle Camere Penali Italiane, commentando all’Adnkronos la proposta del Pd in materia di prescrizione.

Contro lo stop alla prescrizione che evita di ammazzare 120mila processi l’anno si schiera anche il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: “Non è normale tenere appeso un cittadino per sempre a un processo, non è normale pensare di risolvere il problema togliendo la prescrizione. Il problema da risolvere è la velocità dei processi non la prescrizione”. Parlando della riforma della prescrizione a margine di un incontro a Trieste, Fedriga ha poi aggiunto: “Penso alle imprese che vogliono investire in Italia: già c’è un sistema della giustizia che disincentiva i nuovi investimenti perché incerto” se a ciò si aggiunge l’incertezza dei tempi, “non si fa solo un danno alle persone ma anche economico. Per un’impostazione ideologica“.

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