Nel giorno di Natale risponde a chi l’ha criticato per avere postato una sua foto mentre, in tenuta da cacciatore, posa con un fucile. Lo fa con una vignetta, dove un ginecologo, chino su un microscopio di fronte a una paziente, trova ragnatele per mancati rapporti sessuali. A postarla su Facebook è il consigliere regionale veneto Sergio Berlato (FdI), che entrerà all’Europarlamento per il quarto mandato dopo la fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione europea. Dedica il disegno “a tutte le signorine animaliste e vegane che in questi giorni mi hanno fatto dono dei loro insulti e delle loro minacce solo per il fatto che sono un appassionato cacciatore”.
Un commento che ha acceso ancor più le polemiche culminate con la rimozione della vignetta dal suo profilo e la “querela agli animalisti per le gravi offese e per le minacce di morte subite”. “Ho eliminato il post delle ragnatele solo per evitare squallide ed or strumentalizzazioni a danno del Partito, non prima di averne salvato una copia integrale con tutte le inqualificabili offese e le inaccettabili minacce, anche di morte, a cui sono stato sottoposto assieme ai componenti della mia famiglia da parte degli animalisti. Sarà mia cura farne pervenire tempestivamente copia alle autorità competenti, unitamente alla mia denuncia querela per diffamazione aggravata e minacce per la quale ho già fornito mandato ai miei legali. Alle autorità competenti smetterà la decisione per le conseguenti determinazioni”.
Maschilista, sessista e vergognosa la #vignetta diffusa da Sergio Berlato, consigliere regionale di FdI. Speriamo che Giorgia Meloni si dissoci da chi invece di rappresentare i cittadini italiani insulta tutte le #donne.@pdnetwork https://t.co/vh70KtbSvFhttps://t.co/NQVoL3Chng
— Deputati PD (@Deputatipd) December 27, 2019
Nonostante la rimozione della vignetta, però, la polemica politica monta. Alessia Rotta, vicepresidente vicaria del gruppo Pd alla Camera si augura che Giorgia Meloni “si dissoci” e dice: “Non ci sono parole per descrivere la sua bassezza”. Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista (Ape), risponde annunciando che “presenteremo questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma per il reato di diffamazione, che potrà essere sottoscritto da tutte le donne che si sono sentite offese e diffamate. Non è cancellando il post dai social che si rimedia a un’aggressione gratuita alla sensibilità del gentil sesso. Ci auguriamo che nelle prossime ore arrivino delle scuse da Fratelli d’Italia“.