Il Tribunale dei minori intanto ha affidato l'altra figlia della coppia, una bimba di un anno e mezzo, ai nonni: la donna non sarebbe pericolosa per la primogenita, ma si vuole garantire alla bambina un contesto familiare stabile
E’ stata formalizzata la morte del piccolo di 5 mesi che una settimana fa era arrivato in ospedale in coma dopo che la madre lo aveva violentemente scosso. La commissione medica, composta da un medico legale, un neurologo e un anestesista, ha decretato la morte cerebrale in seguito a un secondo approfondito esame, e questa mattina sono state staccate le macchine che tenevano in vita il bambino. La Procura ha autorizzato l’espianto degli organi. Ora per la madre, inizialmente indagata per lesioni gravissime, dovrebbe essere formalizzata l’accusa di omicidio colposo. Era stata la donna a confessare ai carabinieri e al pm Roberto Piccione di essere stata lei a scuotere violentemente il piccolo che all’alba di sabato scorso non riusciva ad addormentarsi.
Il 21 dicembre la madre ha chiamato il 118 perché il bambino non respirava più. Lei stessa ha spiegato ai soccorritori – e poi ai carabinieri – che esasperata dal pianto ininterrotto aveva “perso il controllo” e aveva scosso il figlio troppo forte. Le condizioni del piccolo erano apparse subito gravi, ma fino a 48 ore fa i medici dell’ospedale di Padova rilevavano ancora un flusso sanguigno al cervello. Ieri il quadro è precipitato: il bambino non presentava più alcuna attività cerebrale e la commissione medica ha iniziato la procedura per decretare la morte cerebrale.
Il Tribunale dei minori ha affidato l’altra figlia della coppia – una bimba di un anno e mezzo – ai nonni: stando al dispositivo del tribunale veneziano la madre non sarebbe pericolosa per la primogenita, ma si vuole garantire alla bambina un contesto familiare stabile. I due medici legali consulenti della Procura di Padova dovranno ora stabilire se si tratti effettivamente di un caso di “shaken baby syndrome”, una forma di maltrattamento che si verifica nei primi mesi di vita: i muscoli del collo di un neonato sono deboli, la struttura ossea non è pienamente formata e la testa è pesante, perciò gli scossoni possono provocare gravi danni neurologici. Secondo l’avvocato Leonardo Massaro, che difende la donna, la mamma non si sarebbe resa conto di quello che stava facendo. Un black-out di pochi secondi, nel quale sarebbe stata completamente incosciente, salvo tornare in sé poco dopo, quando ha visto che il bimbo nel lettino stava male.