La nuova spallata di Italia Viva alla stabilità del governo giallorosso arriva dalla ministra renziana delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, che in un’intervista a Repubblica attacca il reddito di cittadinanza: “Mi aspetto che il governo cambi passo e che non ci siano totem. Sul reddito di cittadinanza facciamoci una domanda e diamoci una risposta: quelle risorse vanno indirizzate in modo più proficuo”, ha detto Bellanova. A reagire è la senatrice M5s Barbara Lezzi: “Alla Bellanova fa schifo il reddito di cittadinanza. La maggioranza del governo di cui fa parte non ha intenzione di abrogarlo anzi intende migliorarlo. Perché non si dimette? Perché non lascia l’incarico e fa cadere il governo per andare a nuove elezioni?”, scrive su Facebook.
Lezzi e Bellanova sono già stata protagoniste a cavallo di Natale di una polemica sui fondi destinati all’emergenza Xylella. “Aspetto, nel frattempo, una risposta seria circa la questione xylella. Una risposta che spieghi perché la ministra vuole distrarre decine di milioni di euro a favore dei suoi amici. Ricordo che i vecchi piani, a cui lei si aggrappa, non c’entrano nulla con lo stanziamento di 300 milioni tant’è che la legge ne prevede uno completamente nuovo che abbia come beneficiari esclusivi gli agricoltori“, conclude infatti il post di Lezzi. La ministra renziana aveva risposto, spiegando come e perché parte dei soldi stanziati verranno destinati ai Gal (gruppi di azione locale), ma non ha mai affrontato il tema del ruolo del suo segretario particolare Cosimo Durante, che è anche presidente del Gal Terra d’Arneo.
In questo caso però l’attacco di Bellanova al reddito di cittadinanza ha una valenza più ampia, all’interno degli equilibri interni alla maggioranza di governo. I renziani sembrano aver messo nel mirino la misura simbolo dei Cinquestelle inserita nella precedente legge di bilancio, mentre già va trovata un’intesa rispetto al tema della giustizia e della prescrizione, dove Italia Viva promette battaglia per cancellare immediatamente lo stop dopo il primo grado di giudizio che entrerà in vigore il primo gennaio con la riforma Bonafede. Bellanova ha criticato il reddito di cittadinanza ed è stata ancora più dura con la riforma delle pensioni: “Su quota 100, io non ho cambiato idea, il Pd evidentemente sì, se non pensa più ad abolirla“.
Eppure le frasi contro il reddito di cittadinanza stonano anche con quanto dichiarato dal premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di fine anno: “La ritengo una misura di cui sono orgoglioso, la rivendico e mi batterò con tutte le mie forze per conservarla”. “Dobbiamo migliorarla in fase applicativa: è molto efficace per contrastare la povertà assoluta. Dobbiamo migliorare la prospettiva occupazionale“. Reddito e Quota 110, aveva poi specificato il presidente del consiglio, “sono misure che abbiamo conservato all’esito di un confronto politico in cui c’erano perplessità da parte delle altre forze di governo”.