Dall'1 gennaio il Comune entra nell'area doganale dell'Unione europea. Residenti e amministratori locali temono conseguenze pesanti sull'economia già messa a dura prova dal fallimento del Casinò. La nuova imposta prevista dalla legge di Bilancio però porterà alla Penisola un gettito di solo 5 milioni, mentre le agevolazioni su Irpef e Ires concesse ai residenti ne costeranno 8
Zona franca addio: dall’1 gennaio Campione d’Italia entra nell’area doganale dell’Unione europea. E’ l’effetto di una direttiva europea approvata a marzo su richiesta dell’Italia. Per entrare in Svizzera dall’enclave italiana i 2mila abitanti dovranno dunque passare la dogana con relativi controlli. Ma non è solo questo a preoccupare residenti e amministratori locali, che paventano conseguenze drammatiche sull’economia – già messa a dura prova dal fallimento del Casinò – anche per effetto dei contenuti della legge di Bilancio appena approvata dal Parlamento italiano.
Da un lato, infatti, l’ingresso del piccolo comune e delle acque italiane del Lago di Lugano nel territorio doganale dell’Unione comporta che i residenti pagheranno le accise italiane su prodotti energetici, alcolici, energia. Dall’altro, a partire dal 2020 si applicherà per la prima volta alla vendita di beni e servizi un’imposta simile all’Iva, che oggi a Campione non si paga. Ma la legge di Bilancio specifica che le aliquote saranno quelle previste dalla legge federale svizzera. Dunque il 7,7% sulla maggior parte dei beni, contro il 22% dell’Iva ordinaria italiana, e il 2,5% (contro un minimo del 4%) per quelli a cui si applica l’aliquota ridotta: tra questi anche tutti gli alimenti, oltre a giornali e libri. Anche il settore alberghiero avrà un’aliquota agevolata, pari al 3,7%. Il gettito totale atteso dall’erario italiano si ferma a 5 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 1,1 milioni derivanti dall’applicazione delle accise italiane.
La nuova imposta con aliquote svizzere si chiamerà imposta locale sul consumo di Campione d’Italia, in sigla Ilcci. Il comma 559 della manovra specifica che “si applica alle forniture di beni, prestazioni di servizio e importazioni effettuate per il consumo di beni, compresi gli acquisti intracomunitari. Si considera consumatore finale chi effettua acquisti per finalità diverse dall’esercizio di impresa, arti o professioni e chi effettua operazioni escluse dall’applicazione Iva in conformità alla legge federale Svizzera”.
In compenso la legge di Bilancio introduce anche nuove agevolazioni: per i periodi d’imposta 2020-2024 sono ridotte al 50% l’Irpef su redditi diversi da quelli d’impresa e su redditi da lavoro autonomo dovuta dai residenti a Campione, l’Irpef e Ires su redditi di impresa dovute da soggetti iscritti alla Camera di Commercio di Como e aventi sede o un’unità locale nel Comune di Campione e l’Irap riferita ad attività esercitate nel Comune di Campione. Previsto anche un credito d’imposta per i nuovi investimenti fino al 2024 e l’estensione del regime agevolato Ires a società ed enti non residenti che hanno sede nel Comune. Agevolazioni che stando alla relazione tecnica valgono oltre 8 milioni l’anno: più del gettito dell’Ilcci e delle accise messi insieme.