Gaia e Camilla hanno attraversato la strada col semaforo verde. Ad affermarlo è l’avvocato Cesare Piraino, legale della famiglia delle due ragazze di 16 anni travolte e uccise dall’auto di Pietro Genovese nella notte del 21 dicembre, che in un atto depositato oggi in Procura chiede ai pm un ulteriore approfondimento. La questione, spiega il legale, ruota intorno al fatto che il semaforo pedonale teatro dell’incidente non prevede il giallo e le ragazze avrebbero quindi iniziato l’attraversamento con il verde.

Per sostenere la propria tesi, l’avvocato si è recato sul luogo in cui si è verificato l’incidente mortale e ha girato un video al semaforo per i pedoni: “Il semaforo per l’attraversamento pedonale ha una peculiarità obiettiva: non prevede, per avvertire i pedoni dell’imminente sopraggiungere del verde per le automobili, il caratteristico ‘giallo per i pedoni’, ma prevede che al ‘verde per i pedoni’, che dura 26 secondi e mezzo circa, segua soltanto un ‘verde lampeggiante’ che dura appena 3 secondi e 40, a cui segue repentinamente e immediatamente il ‘rosso’, sempre per i pedoni e contestualmente dopo un secondo circa sopraggiunge il verde, cioè il via libera, per le automobili della carreggiata”.

Per il legale “la circostanza appare determinante sul profilo probatorio poiché se è vero che il giovane Pietro Genovese sia sopraggiunto su quelle strisce pedonali col verde e la macchina a fianco, nel frattempo, si sia fermata per far passare le ragazze, è certo che le stesse abbiano iniziato l’attraversamento pedonale con il verde e che si siano imbattute, subito dopo, nel ‘verde lampeggiante’ e quindi, dopo appena tre secondi e mezzo, nel ‘rosso’ senza poter fare, loro, nient’altro che subire la morte”.

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