1) Chernobyl (HBO e Sky Atlantic, distribuito in Italia da Sky Atlantic)
Il più grave disastro ambientale causato dall’essere umano, a quanto pare, non è stato colpa di nessuno. Questa è la tesi indifendibile dei responsabili della vicenda e, per quanto nessuno ci creda, è altrettanto impossibile dimostrare il contrario. E allora, come spesso accade, quando non è apparentemente colpa di nessuno è facile che la responsabilità sia riconducibile a tutti i suoi protagonisti, in quanto parte di una società senza scrupoli, pronta a passare sopra a qualsiasi tragedia in nome dello status quo.
Chernobyl è in assoluto la serie più ambiziosa dell’anno, cinque mini-film di un’ora a testa che rasentano la perfezione formale, e in cui si spazia dalle atmosfere da disaster movie del primo episodio al courtoom drama degli ultimi. Il suo protagonista non è il disastro nucleare ma la natura mendace e bugiarda dell’essere umano di fronte al crollo delle sue strutture granitiche, e alla conseguente incapacità di fronteggiare lo spettro del proprio fallimento, per non parlare dell’immane dolore (altrui, rigorosamente altrui) che questo ha causato.