L’Antitrust ha sanzionato Compass, società del gruppo Mediobanca, per 4,7 milioni di euro per aver “condizionato e/o a limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione ai propri prodotti di finanziamento”. La contestazione riguarda il fatto di aver “prospettato ai consumatori intenzionati a richiedere prestiti la possibilità di accedere a questi ultimi solo sottoscrivendo polizze assicurative che nulla hanno a che vedere con il finanziamento, di fatto attuando un abbinamento forzoso tra prodotti di finanziamento e prodotti assicurativi”.

Dalle risultanze istruttorie “emerge una politica commerciale di distribuzione delle polizze non connesse ai finanziamenti particolarmente spinta, con il collocamento di prodotti assicurativi non conformi alle esigenze del beneficiario del prestito”. Il collocamento di polizze “estranee al finanziamento e in abbinamento a quest’ultimo risulta essere una pratica commerciale seguita abitualmente dalla società finanziaria almeno dall’anno 2015”.

L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha tenuto conto, si legge nel Bollettino, della dimensione economica, della ‘natura aggressiva’ della pratica, dell’entità del pregiudizio economico per i consumatori beneficiari dei prestiti e “della loro debolezza, derivante da uno stato di bisogno ha indotti a richiedere alla finanziaria liquidità possibilmente in breve tempo”. Nello specifico, l’Antitrust ha stimato il pregiudizio subito dai consumatori “in un valore complessivo tra i 60,5 e i 90,5 milioni di euro, a fronte di ricavi per Compass pari a circa 15,2-35,2 milioni di euro”.

Compass Banca ha annunciato “immediato ricorso al Tar Lazio”. In una nota scrive di aver “fermamente sostenuto la legittimità del proprio operato, pienamente in linea con il vigente contesto normativo” e afferma che “ancor prima dell’apertura del procedimento, Compass si era autonomamente attivata attuando forti presidi a tutela del consumatore. Pur tuttavia Compass Banca, a testimonianza dello spirito propositivo con il quale ha approcciato la vicenda, ha peraltro, a più riprese, prospettato all’Autorità concrete azioni, volte ad accrescere ulteriormente i profili di correttezza nei confronti della clientela, alcune delle quali già poste in essere nei mesi scorsi. Ulteriori azioni saranno comunque implementate”.

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