San Silvestro regala un cielo stellato a tutt'Italia grazie alle poche nubi presenti. Si comincia all'ora dell'aperitivo con Venere, che poi lascerà il posto alle stelle più luminose in inverno
Cenone di San Silvestro da passare con il naso all’insù: questa notte la Luna, Venere e Sirio illumineranno il veglione di Capodanno prima dei tradizionali fuochi d’artificio. Lo spettacolo si potrà vedere dalle 7 di sera in poi quasi ovunque, grazie al cielo senza nubi su gran parte d’Italia.
Si inizia all’ora dell’aperitivo con il pianeta Venere, che si accenderà in cielo al calar della sera. “Lo troveremo a sud-ovest, un po’ più in alto a sinistra rispetto al punto dove sarà tramontato il Sole. Non si può sbagliare, perché il pianeta sarà l’oggetto più brillante nella prima parte della serata” spiega Paolo Volpini dell’Unione astrofili italiani (Uai). Per ammirare Venere però bisogna sbrigarsi: “Tramonterà circa tre ore dopo il Sole, dunque intorno alle 19:30. Poi lascerà il posto a Sirio, la stella più brillante del cielo notturno, che sorgerà a est per culminare a sud verso la mezzanotte”. Vicino si potrà riconoscere Orione, la costellazione più nota del cielo invernale, e più in alto Toro e Gemelli, sempre nel cielo a sud-est. Verso sud-ovest, invece, si faranno ammirare Pegaso, Andromeda e Perseo, facilmente riconoscibili anche dai meno esperti.
Lo scorso week-end, nella notte tra il 28 e il 29 dicembre, Luna e Venere si erano allineati nell’ultima congiunzione astrale del decennio. Questa notte l’atmosfera sarà illuminata, almeno per qualche ora, anche da una falce di Luna crescente: “Chi avrà il cielo sgombro a occidente, ad esempio lungo la costa tirrenica, potrà ammirare la Luna riflessa sul mare“, aggiunge Volpini. Tra una portata e l’altra del cenone sarà meglio infilare il cappotto e uscire all’aperto per ammirarla, visto che tramonterà intorno alle 22. La grande assente della serata sarà la cometa aliena Borisov, che “si è molto avvicinata al Sole e per questo non sarà più facilmente osservabile alle nostre latitudini”, conclude l’astrofilo.