RuNet, la rete web nazionale indipendente della Russia, inizia a prendere corpo. L’infrastruttura, approvata a inizio anno proprio dal presidente Putin, sarebbe stata infatti testata con successo negli scorsi giorni. Stando alle fonti ufficiali RuNet servirà principalmente nel caso in cui il Paese subisca un cyberattacco. In questo modo infatti la Russia si assicurerebbe al tempo stesso di non restare completamente isolata dalla Rete mondiale, avendo però un maggior controllo sulla propria infrastruttura di rete, in modo da potersi difendere con più efficacia.
“RuNet mira esclusivamente a prevenire eventuali conseguenze negative di una disconnessione totale dalla rete globale, ampiamente controllata dall’estero”, ha dichiarato il Presidente Putin all’agenzia di stampa ufficiale russa TASS. “Questo è il punto, che ha a che fare con la sovranità: avere le nostre risorse che possono essere attivate, così da non essere tagliati fuori da Internet”. Con questa mossa dunque la Russia ha deciso di seguire la falsariga di altre nazioni come Cina e Iran, che hanno già adottato misure simili.
Sostanzialmente l’iniziativa prevede la limitazione dei punti di contatto tra la rete russa e quella globale dando così al governo maggior controllo su ciò a cui i cittadini possono accedere. Come sapete infatti i contenuti Web viaggiano fisicamente su enormi cavi di connessione subacquei che connettono i server di diversi continenti, connettendo le diverse reti locali. Più reti e connessioni ha un Paese, più è difficile controllarne gli accessi.
La Russia, con la collaborazione dei provider nazionali, ha quindi deciso di diminuire i cosiddetti “nodi” di contatto con la rete globale, creando un sistema alternativo nazionale, più facile da regolamentare e gestire. In pratica RuNet è una sorta di gigantesca intranet, come quelle utilizzate dalle grandi aziende, che sono sì connesse a Internet ma anche controllate più rigidamente, al fine di prevenire attacchi e altri rischi.
”I risultati delle esercitazioni hanno mostrato che, in generale, sia le autorità che gli operatori di telecomunicazioni sono pronti a rispondere efficacemente ai rischi e alle minacce emergenti, per garantire il funzionamento stabile sia di Internet che della rete di telecomunicazioni unificata della Federazione Russa”, ha dichiarato il vice capo del Ministero delle Comunicazioni Alexey Sokolov.
Nel recente passato però la Russia ha incontrato diversi problemi tecnici, ad esempio nei confronti del sistema di cifratura dei messaggi di Telegram. In assenza quindi di dettagli approfonditi sulle prove effettuate durante i test e sui risultati raggiunti è difficile, se non impossibile, riuscire a farsi un’idea precisa dei traguardi eventualmente conseguiti dalla Russia nel controllo dei contenuti.