A sbloccare la situazione, dopo le elezioni del 10 novembre, potrebbe essere l'Avvocatura dello Stato spagnola, direttamente dipendente dall'esecutivo di Madrid, che lunedì ha chiesto alla Corte Suprema di autorizzare l'indipendentista catalano, Oriol Junqueras, ad uscire dal carcere per svolgere le sue funzioni di eurodeputato. Il voto di fiducia è atteso tra il 2 e il 7 gennaio
È pronto a nascere il nuovo governo spagnolo Sanchez-Iglesias, con i due leader che oggi hanno firmato e presentato al Congresso il loro accordo di governo. E a sbloccare la situazione, dopo le ultime ed ennesime elezioni, lo scorso 10 novembre, potrebbe essere l’Avvocatura dello Stato spagnola, direttamente dipendente dal governo di Madrid, che lunedì ha chiesto alla Corte Suprema di autorizzare l’indipendentista catalano Oriol Junqueras, condannato a 13 anni di reclusione per sedizione, ad uscire dal carcere per svolgere le sue funzioni di eurodeputato, come richiesto recentemente anche dalla Corte di Giustizia dell’Ue. Un gesto che accontenta le richieste di Esquerra Republicana, il partito degli indipendentisti di sinistra che detiene 13 seggi nel nuovo Parlamento e che, con un’astensione al prossimo voto di fiducia all’esecutivo Psoe–Podemos, renderebbe possibile la formazione del nuovo governo, sostenuto anche dai baschi del Pnv.
Nel suo rapporto l’Avvocatura, comunque, chiede al più alto organo giudiziario spagnolo di sollecitare “il più rapidamente possibile” il Parlamento europeo al fine di sospendere l’immunità del presidente di Erc. Resta quindi da vedere se questa posizione favorirà un accordo tra i Socialisti del capo del governo Sanchez e il partito di Junqueras.
Intanto, Iglesias e Sanchez hanno già firmato e presentato al Congresso l’accordo di governo chiamato “Coalizione Progressista. Un nuovo accordo per la Spagna”. Il testo, di circa 50 pagine, prevede tra l’altro un’ambiziosa riforma fiscale con aumento delle tasse per le fasce più ricche e le grandi imprese, un aumento significativo del salario minimo e mantiene un chiaro accento sociale e femminista. Il programma concordato fra Sanchez e Iglesias prevede anche l’abolizione della contestata ley mordaza (legge bavaglio) sulle manifestazioni voluta dal governo conservatore di Mariano Rajoy, oltre al ripristino di alcune tutele per i lavoratori che il leader Popular aveva cancellato con la sua riforma del 2012. Il voto di fiducia al nuovo esecutivo, riportano i media spagnoli, potrebbe arrivare fra il 2 e il 7 gennaio.