Una squadra di terza categoria che ferma una big di Serie B in campionato? Si può, tanto che gli eroi dell’impresa quella partita epica l’hanno festeggiata al pub. Parte da qui, da una partita incredibile, l’ultima Domenica Bestiale del 2019. C’è anche un guardalinee che tutto avrebbe dovuto fare meno che guardare le linee, ci sono campi bui, talmente tanto da impedire l’assegnazione di supercoppe, segretari in difficoltà e gesti atletici degni di nota.

L’IMPRESA DEL LENTELLA
Può una squadra del più basso livello dilettantistico fermare una big di Serie B che ambisce alla massima serie? Sì, nonostante non giochino nello stesso campionato. Basta un errore di stampa a creare un’impresa epica da tramandare ai posteri. E così la pagina “Abruzzo Calcio Ignorante” ha documentato la partita che ha fatto e farà la storia del Lentella, società di III categoria abruzzese che è riuscita a fermare in rimonta il Pescara, in un derby infuocato. Eh già, perché il Messaggero per errore ha confuso l’Entella, squadra che effettivamente aveva fermato in rimonta il Pescara in campionato, con il Lentella di terza categoria, inserendo pure la foto della squadra abruzzese al posto di quella ligure. Risultato? Pagina incorniciata e festa al pub per celebrare l’impresa, ormai ufficiale.

L’UOMO CHE GUARDA (E NON DOVREBBE)
È tornata a circolare sul web la storia di una guardalinee che proprio non avrebbe dovuto indicare fuorigioco, rimesse laterali e calci d’angolo. Perché? Perché cieco al 100 per cento. Almeno secondo l’Inps l’uomo era totalmente non vedente e percepiva la pensione di invalidità, salvo poi essere beccato, nel 2017, a fare il guardalinee nel campionato dilettantistico. E chissà che nel processo non si sia difeso elencando le volte in cui i giocatori a cui ha fischiato un fuorigioco contro gli hanno urlato “Ma sei cieco?”.

SUPERCOPPA AL BUIO
Su prati e nei parchi, contro un garage o sull’asfalto: bastava un lampioncino, anche di sera campi improvvisati diventavano teatro di partite di pallone. Non basta un lampioncino però ad assegnare una supercoppa, seppur dilettantistica. È accaduto a Nuoro: Nuorese e Valledoria erano sul 2 a 2 ma le luci non si sono accese, e dunque dopo i supplementari non si è potuto procedere ai calci di rigore. Neppure il guardalinee di sopra avrebbe potuto far nulla.

IL TRASCRITTORE E LO SPUTATORE BALISTICO
In tempi di pause natalizie e campi innevati c’è poco da segnalare tra i comunicati della giustizia sportiva. Ripescando in dispensa tra le chicche raccolte ma non pubblicate per questioni di spazio, emerge un povero segretario multato per aver trascritto in modo parziale il nome di un calciatore della sua squadra, che si chiama Mohamed Ouhaidi, gli sarà scappata una “h”, errore comprensibile. E poi c’è Andrei Savin dell’Armistizio Esedra Don Bosco, prima categoria Veneto, squalificato per 5 turni per aver sputato in testa ad un avversario… sarà molto alto Savin, o “suo sputo preciso come fucile” parafrasando Boskov.

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