I mezzi consentiti dovranno avere un motore elettrico che non può superare i 500 watt di potenza; devono anche essere forniti di un limitatore di velocità, di un segnalatore acustico e set di luci. Non è obbligatorio il casco, ma consigliato
Via libera ai monopattini elettrici: dal 1 gennaio infatti sono stati equiparati alle biciclette, così come previsto da un emendamento alla Manovra. Possono perciò circolare liberamente in città, rispettando alcune regole, oltre al Codice della Strada. A regolare la micromobilità con i monopattini elettrici era stato un decreto entrato in vigore il 27 luglio scorso che però stabiliva che a mettere in regola i monopattini elettrici all’interno del proprio territorio dovevano essere i singoli comuni.
I mezzi consentiti dovranno avere un motore elettrico che non può superare i 500 watt di potenza e devono anche essere forniti di un limitatore di velocità: non devono superare i 20 chilometri orari, o entro i 6 nelle zone pedonali. Inoltre devono essere dotati di un segnalatore acustico e set di luci. La circolazione dei mezzi elettrici è consentita nelle sole aree urbane, stabilite preventivamente dal Comune di competenza e ben definite con un’apposita segnaletica. I conducenti dovranno essere maggiorenni oppure essere forniti di patente AM, e di notte dovranno indossare necessariamente giubbotto o bretelle riflettenti. Non è obbligatorio indossare il casco, seppure fortemente consigliato. Esistono delle zone vietate alla circolazione, perché non adatte: vie pavimentate in pietra di fiume, corsie preferenziali vicine ai binari del tram, parcheggi a fondo cieco e gallerie pedonali. Per gli altri mezzi elettrici – come l’hoverboard e il monoruota – valgono le le regole sulla sperimentazione della micromobilità previste dal decreto Toninelli, nelle città che avevano aderito all’iniziativa del governo.
Fino a ieri fuorilegge, ma diffusissimi: in Italia circolavano più di 100mila monopattini elettrici, amati proprio per la facilità d’uso e di trasporto. Senza contare il vantaggio ambientale. L’uso in Italia di questi mezzi arriva dopo una lunga scia di multe (anche salate, 6mila euro da Bari a Modena, passando per Brescia e Torino). E proprio il superamento del problema delle multe è stato l’obiettivo primario che sta dietro l’approvazione dell’emendamento alla manovra presentato dal senatore Eugenio Comincini di Italia Viva. Altrove, i mezzi elettrici sono già una realtà, specialmente nelle grandi città europee come Berlino, Parigi, Vienna, Lisbona, Copenaghen, Bruxelles, Praga, Helsinki, Atene, e Varsavia. A Milano la sperimentazione era partita, con il posizionamento di 130 segnali stradali nella cintura esterna più altri 80 in aree di particolare pericolosità. Ma in molte città, invece, la sperimentazione non era mai partita, a causa della mancanza di risorse per la cartellonistica, o per la pericolosità intrinseca al mezzo. Rimini è stata la prima città italiana ad offrire un servizio di noleggio di monopattini elettrici. Lime, società che offre soluzioni di sharing mobility sostenibili con monopattini elettrici, ha vinto infatti il bando del comune di Rimini ed è operativa da agosto scorso, seguita poi da Torino e Verona.