Nuova defezione nella maggioranza in Consiglio comunale a Torino. Aldo Curatella ha deciso di lasciare il Movimento 5 Stelle e aderire al gruppo misto di minoranza spiegando che “non era questo il Movimento, non erano queste le finalità che ci si prefiggeva e non è più possibile restare all’interno di un contenitore che ha solo l’intestazione originaria ma è ormai quanto di più lontano si possa immaginare”. Il partito su Facebook ribadisce che “la maggioranza è solida”, anche se le opposizioni chiedono le dimissioni della giunta guidata da Chiara Appendino, mentre dagli ormai ex compagni di partito di Curatella arrivano le prime critiche: “Un altro statista mancato”.
Il consigliere comunale continua a spiegare i motivi dell’addio dicendo che “nel 2009, dopo anni di vuoto politico, riconobbi in un piccolo gruppo di persone una forza politica alternativa che poneva al centro delle proprie azioni le persone, indipendentemente dalla loro estrazione. Una forza politica che nel motto ‘uno vale uno’ non voleva indicare che uno vale l’altro ma che ciascuno contava, in modo orizzontale, per portare poi avanti azioni politiche discusse e valutate nel merito e non basate su personalismi, interessi personali o, peggio ancora, privati“.
Il Movimento, dalla sua pagina Facebook, rinnova il pieno sostegno alla sindaca Appendino, rispondendo alle accuse di Curatella dicendo che “il M5s è sempre lo stesso. Siamo la casa di tutti i cittadini che vogliono cambiare il Paese e chi non condivide alcune posizioni ha tutto lo spazio per affermarlo all’interno. Siamo stupiti della decisione di Curatella. Nonostante abbia più volte assunto posizioni contrarie all’azione della giunta e del governo è sempre stato parte del gruppo e, come tutti, ascoltato. Le sue uscite, anche quando hanno messo in difficoltà la maggioranza e la stessa Giunta, non sono mai state oggetto di segnalazioni o richieste di espulsione“.
La formazione passa poi a ricordare al consigliere l’impegno preso quando è stato eletto: “Come lui ha sempre fatto con tutti quelli che lo hanno preceduto in questo passo – conclude la nota -, dobbiamo ricordargli che ha firmato un impegno etico prima dell’elezione, il quale prevede che la strada per lasciare il M5s sia quella delle dimissioni da consigliere. Nel rispetto, innanzitutto, dei cittadini che hanno creduto in noi e nel nostro progetto di cambiamento. Al momento, sembra intenzionato a passare al gruppo misto di minoranza, una scelta incoerente rispetto a quanto ha sempre sostenuto finora e che lascia davvero basiti”.
Va meno per il sottile un altro consigliere comunale Cinquestelle, Fabio Versaci, che sempre su Facebook risponde alle parole di Curatella sostenendo che “i nostalgici del Movimento nato nel 2009, che a detta di molti non esiste più, si dimenticano sempre che quel Movimento diceva che quando non si è più d’accordo ci si dimette. È l’unico richiamo alla coerenza delle origini che viene sistematicamente dimenticato. Ma ormai ci siamo abituati a vedere persone passare al gruppo misto con il solito scopo di tenersi il posticino per dimostrare al mondo che esistono. Si dimenticano che come tutti noi, senza il movimento, la Sala Rossa l’avremmo potuta vedere solo in fotografia. Tutti statisti mancati”.
Le opposizioni, però, non credono alla solidità della maggioranza ribadita nel comunicato M5s e chiedono risposte dalla sindaca. Come ha fatto, ad esempio, il capogruppo di Forza Italia, Osvaldo Napoli: “La giunta Appendino si affaccia al quarto anno di amministrazione in un clima di dissoluzione – ha dichiarato – Con l’uscita di Aldo Curatella, sono tre i consiglieri che hanno lasciato la maggioranza. E questo è un fatto di rilevanza politica sul quale il sindaco Appendino dovrà riferire in Consiglio comunale perché da oggi la sua maggioranza è sul filo del rasoio. L’uscita di Curatella, però, alza un velo inquietante su procedure e pratiche amministrative che esigono una risposta. Curatella afferma di aver lasciato il gruppo M5s perché quella forza politica portava avanti azioni ‘basate su personalismi, interessi personali o, peggio ancora, privati’. Si tratta di accuse gravi all’indirizzo del M5s”.
La Lega, invece, chiede direttamente le dimissioni della prima cittadina del capoluogo piemontese: “Forse Appendino aveva ragione: il 2020 sarà un anno di rilancio per Torino e lo sarà perché la sua Giunta andrà finalmente a casa – ha detto Fabrizio Ricca, capogruppo del Carroccio – Un altro consigliere grillino abbandona la maggioranza e lo fa perché non si riconosce nel progetto (ma sarebbe meglio dire nell’assenza di progetti) del sindaco. Ormai la maggioranza 5 Stelle non esiste più e Appendino ha il dovere di riconoscerlo e di fare un passo indietro”.