È una vera e propria guerra quella che si sta combattendo in Australia contro le fiamme che da giorni distruggono e uccidono nel sud-est. Una catastrofe che ha indotto il premier Scott Morrison a richiamare 3.000 riservisti per far fronte alla crisi. La più grande mobilitazione del dopoguerra. Decine di migliaia di persone sono state evacuate da tre Stati, mentre due persone sono morte nella notte fra venerdì e sabato Kangaroo Island, lungo la costa meridionale, dove le fiamme hanno già quasi completamente distrutto il Parco Nazionale Flinders Chase e minacciano ora di raggiungere anche aree più popolose. Secondo la polizia, le vittime si trovavano vicino alla cittadina di Parndana.
Gli incendi sull’isola sono cominciati il 20 dicembre scorso e hanno già bruciato oltre 1.000 chilometri quadrati di territorio. Intanto Sydney rischia di rimanere al buio, con i roghi che stanno mettendo a dura prova le forniture di energia elettrica nello Stato più popoloso del continente. Il ministro dell’Energia Matt Kean, in un tweet, ha invitato i residenti a ridurre il consumo di elettricità e a “spegnere le pompe della piscina, le luci nelle stanze non occupate ed evitare l’uso di lavatrici e lavastoviglie”. Nel Nuovo Galles del Sud gli incendi hanno abbattuto le linee di trasmissione nella parte meridionale dello Stato, che sono collegate al vicino Stato di Victoria.
“Sono le ore più lunghe e difficili”, ha detto il capo dei vigili del fuoco del Nuovo Galles, Shane Fitzsimmons. Le condizioni meteorologiche rischiano infatti di peggiorare durante il fine settimana con oltre 40 gradi centigradi previsti, accompagnati da forti venti che potrebbero rendere il lavoro delle squadre di soccorso ancora più difficile. Nell’annunciare il ricorso ai riservisti, il premier Morrison ha detto che la decisione si traduce in un maggior numero di uomini sul terreno, un maggior numero di aerei impegnati a combattere le fiamme e un maggior numero di navi per le operazioni di soccorso. A coordinare i riservisti è stato chiamato un generale e le operazioni di soccorso verranno assistite anche da una portaelicotteri. Dall’inizio degli incendi, in settembre, almeno 20 persone sono morte, decine sono state dichiarate disperse e oltre 1.300 abitazioni sono state distrutte.