Dura invettiva del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, all’indirizzo del senatore della Lega, Matteo Salvini, a proposito delle aggressioni avvenute a Napoli, tre in due giorni, nei confronti di due medici e di un’ambulanza.
Nel suo consueto appuntamento settimanale su Lira Tv, De Luca esordisce esprimendo la sua solidarietà al personale medico e infermieristico dell’ospedale San Giovanni Bosco e rivolgendo un monito al leader della Lega, che in un comunicato del 2 gennaio ha accusato lo stesso presidente campano e il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, di passare “buona parte del loro tempo” a insultarlo anziché di occuparsi dei problemi della Campania e del capoluogo partenopeo.
“Invito l’onorevole Salvini a fare semplicemente la persona seria, se gli riesce, tra un tweet e l’altro – attacca De Luca – Mi si dice che Salvini ha fatto una dichiarazione totalmente sgangherata e irresponsabile di fronte a questi atti di violenza a Napoli. Ricordo a Salvini che, dopo aver calpestato la dignità dei meridionali, dei campani e dei napoletani per decenni, farebbe bene ad avere più sobrietà, più rispetto e più serietà quando parla delle realtà campane e napoletane”.
E rincara: “Ricordo ancora all’onorevole Salvini che io un anno fa, quando lui era ministro dell’Interno, ho chiesto l’istituzione di un posto di Polizia all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Salvini non ha neanche risposto. Quindi, quelli che non hanno risposto farebbero bene a tacere, perché non sono legittimati ad aprire bocca. Ricordo anche che gli atti di violenza e le aggressioni sono un problema di competenza delle forze dell’ordine. Veniamo, allora, alle cose serie e lasciamo perdere Salvini, a cui rivolgo l’ennesimo appello per un dibattito pubblico, anche sui temi della sanità. Mi faccia sapere lui dove, come e quando vuole fare questo dibattito in diretta televisiva e senza rete. Così – continua – è probabile che Salvini abbia un’occasione per imparare qualche cosa, oltre ai tweet. Io resto veramente sconvolto, non so come si possa spendere il proprio tempo, le proprie giornate, i propri mesi di vita a mandare messaggi e a parlare. E’ davvero sconfortante. Continuano a passare le giornate mandando tweet, controtweet, sottotweet, dalla mattina alla sera fino alla notte. È un quadro francamente deprimente”.
De Luca poi commenta la situazione del M5s: “Stiamo assistendo alla quasi disgregazione dei 5 Stelle, a conferma di quanto sia grande la differenza tra le parole e la realtà. Saltare in piazza e parlare è semplice. Governare e risolvere i problemi sono cose difficili. Io, però, voglio continuare a dialogare coi tanti elettori del M5s per chiedere se questo Movimento, così come è oggi, è quello che loro si immaginavano, e cioè un Movimento che potesse dare una svolta di modernizzazione, di serenità, di innovazione al nostro Paese. Credo che tutti stiamo verificando che non è così. La verità è che è possibile innovare il Paese. Non con le parole e la propaganda, ma con il lavoro serio”.
Stoccata finale contro alcune trasmissioni d’inchiesta Rai, come Report, ree, secondo De Luca, di non raccontare in modo verosimile lo stato attuale della Campania, in particolare sui rifiuti e sulla Terra dei Fuochi: “Tra fine gennaio e inizio febbraio si faranno gli Stati generali sull’ambiente e spiegheremo per filo e per segno quello che abbiamo fatto e qual è il nostro obiettivo storico: risolvere in modo definitivo il problema dei rifiuti. Spiegheremo anche con una operazione verità cosa c’è nella Terra dei Fuochi, al di là della irresponsabilità, della demagogia e della propaganda. Spiegheremo che la Regione Campania è l’unica istituzione che ha lavorato sulla Terra dei Fuochi. Tutti gli altri hanno solo parlato. Continuiamo a vedere servizi televisivi – prosegue – come quelli di Report, che in particolare è specializzata nella creazione di depressione. Queste trasmissioni rappresentano le più grandi fabbriche di depressione al mondo. Si fanno dei servizi in larga misura scandalistici, con immagini magari risalenti a tre anni prima, si fa l’intervista al primo sfessato che si trova in mezzo alla strada, quando invece, in un Paese civile, se fa un servizio sull’ambiente, la prima cosa che fai è metterti in contatto con le autorità competenti sanitarie o politiche e chiedere la spiegazione della situazione. Qui abbiamo reti pubbliche che fanno servizi tv come capita”.
E chiosa: “Faremo sull’ambiente una operazione verità. Se e dove ci sono problemi, li affronteremo in maniera rigorosa. Se e dove non ci sono problemi, diremo che non ci sono. Ovviamente non è che abbiamo eliminato i roghi, ma sono stati già ridotti del 50 per cento. E, in ogni caso, il contrasto a chi appicca i roghi lo fanno le forze di polizia e non le istituzioni civili”.